Cucino il filetto di maiale veramente poche volte e sempre secondo la solita ricetta: arista al latte, mile e cannella, in crockpot. Ma l’aver promesso a Corrado un contributo a celebrazione della settimana dedicata al maiale che ambasciava per Aifb, mi ha spinta ad osare. Il maiale da sempre si accompagna benissimo con la frutta dolce, le prugne e le mele sono tra quelli più utilizzati nell’accostamento con questa carne. Terminate le feste di Natale, oltre a panettoni di dubbia fama ricevuti in regalo, ciò che avanza più spesso a casa mia è la frutta secca, datteri e fichi secchi su tutti.
A me i fichi secchi piacciono, ma non tutti… mio zio Rino mi invia dalla Campania ogni anno mezzo chilo di “moscioni“, i “moscioni di Emilio” (detti così perché il fruttivendolo Emilio è l’unico ad averli)… si tratta di fichi enormi che, anche se essiccati, conservano una morbidezza indescrivibile, e che amo spaccare a metà e mangiare con una punta di miele e un gheriglio di noce nel mezzo! Tutti gli altri fichi secchi, confrontati con i moscioni di Emilio, perdono di significato per me.
Ho pensato quindi di inserire questi fichi secchi confezionati all’interno di un filetto di maiale acquistato insieme alla sua “calzamaglia a rete” e di cuocerlo in pasta di pane. Si trattava di un esperimento, ma si vede che a me le “maialate” riescono bene perchè il risultato è stato di una bontà strepitosa.
Come crosta di pane ho utilizzato parte dell’impasto del pane per i buns che ho preparato nella ricetta del Gianluca’s.