Dopo aver saltato un turno del Re-Cake, quello in cui si preparavano gli choux craquelin al caffè, eccomi di nuovo a partecipare a questo gioco meraviglioso, anch’esso, come il The Recipe-tionist, senza competizione alcuna. Innanzitutto non volevo mancare di nuovo all’appuntamento mensile, ma poi questa volta si prepara una delle cose più buone del mondo: i bagel. Ho già sul blog una ricetta di bagels, New York style, quelli che vanno prima bolliti e poi cotti al forno.
Questi sono differenti, non solo nella forma come è ben visibile nelle fotografie, ma anche nel metodo di cottura, più semplificato. E sono i Bagel di Gerusalemme, tratti dalle ragazze del team del Re-Cake 2.0, dal blog di David Lebovitz, a sua volta tratte dal libro di Reem Kassis, The Palestinian Table, che tra l’altro possiedo e non ho nemmeno ancora sfogliato (ah, lo shopping compulsivo).
Questi Bagel, allungati nella forma, vengono cotti solamente in forno, e si accompagnano a salse tipiche, come hummus e babaganoush, o si intingono in una ciotolina di buon olio extravergine di oliva prima e nel misto di spezie che prende il nome di Za’atar.
Io personalmente, avendoli preparati nel giorno in cui avevo preparato uno dei più buoni tzatziki della mia vita, li ho pucciati anche in quello, oltre che in un buonissimo intingolo di fagioli cannellini e un niente di pesto… che spettacolo!
Così come i parenti americani, i bagel di Gerusalemme sono più buoni se mangiati il giorno stesso in cui vengono preparati. Riscaldati non rendono, pertanto se ne fate tanti, e sapete bene di non mangiarli tutti, piuttosto congelateli già cotti e lasciateli scongelare in modo naturale all’occorrenza.