Ho conosciuto Lucia Melchiorre nel 2016, quando è stata ambasciatrice per AIFB della Giornata dedicata a Totò.
Possedeva un libro, Fegato quà, fegato là, fegato fritto e baccalà, scritto dalla figlia di Totò, Liliana de Curtis, che raccoglieva tutte le ricette della Famiglia del Principe della Risata, e siccome questo libro è praticamente introvabile, ha inviato a noi contributors tutto l’indice del libro e abbiamo potuto scegliere in armonia le ricette da preparare.
Anche lei ne ha preparate alcune, a corredo di uno straordinario articolo che leggete cliccando qui, e tra esse la mia gola, il mio stomaco e le mie papille gustative hanno fatto la hola, e mi ero ripromessa di rifare le sue bazzecole.
La bazzecola non è una ricetta, non è un ingrediente, non ho sbagliato a scrivere né il T9 ha colpa… non lo googlate.
Bazzecola in dialetto napoletano significa cosa di poco conto ed in effetti nel libro di Totò c’è un capitolo intitolato Bazzecole per l’ospite inappetente, ossia quelle cosette sfiziose che si cucinano per placare eventuali languori di ospiti pudichi che magari pensano di essere inopportuni a chiederti un piatto di pasta.
Le “Bazzecole per l’ospite inappetente” sono stuzzichini da preparare quando a casa vostra arriva qualcuno molto schizzinoso, che va comunque accolto con cordialità. Totò non amava questo tipo di persone, avendo patito la fame ma, siccome nessuno è perfetto, avrebbe taciuto il suo pensiero, perché l’ospite è sempre sacro.
Confesso che ho avuto una sola, grande difficoltà nella realizzazione di questo piatto. Ed è stato l’essere quasi riuscita a dover bissare la preparazione perché non riuscivo a lasciarne un numero almeno sufficiente per fare le fotografie.
Per il resto, la ricetta è di una facilità imbarazzante, e sono sicura che le rifarete mille volte, invitando ospiti inappetenti solo per avere la scusa per rifarle.
1 Comments
Ketty
17 Febbraio 2020 at 8:58
Nella loro semplicità sono fantastici