A distanza di quasi un anno da quando ho preparato questi biscotti, dopo la scoperta della celiachia, ancora non ve lo so dire se mi piacciono o meno.
Attenzione, questi biscotti di cous cous sono buoni, particolarissimi, diversi dai biscotti classici e presi dal blog di Fernanda, una nutrizionista blogger che vanta decine di migliaia di followers (un po’ di più da quando ha partecipato a Cortesie per gli Ospiti), perciò di sicuro leggeri, sani e nutrienti.
Io li ho fatti due volte, sia col couscous integrale come la ricetta di origine vuole, sia con quello di mais che sono costretta a mangiare io (e che è identico alla granaglia che mangiano polli e piccioni e che si compra al consorzio agrario, a prezzi assolutamente inferiori alla follia che spendo io per mangiarlo). Ma non lo so se li desidererei ancora e ancora, come succede con i Nutellotti, o con qualsiasi biscotto di Mulino Bianco.
Hanno una consistenza molto singolare, sono croccanti ma le parti interne con le albicocche sminuzzate restano succose e profumate. Lo stesso cous cous, che si utilizza crudo, ha quella grana così particolare, che invita al morso. A dispetto di molti altri biscotti, che croccanti sono solo fuori, questi sono tutti completamente croccanti ma non per questo duri.
Ho apportato una differenza sostanziale tra la ricetta di Fernanda e questa che vi pubblico oggi. Lei usa il burro di soia, che si fa da sola. Io ho usato il burro, di latte. Amen. Ma dopotutto lei fa la nutrizionista, io sono una chiattona a dieta wannabe.
Insomma non ve lo so spiegare, è strano che a me manchino le parole per descrivere un prodotto che ho preparato, per invogliarvi a prepararlo anche voi. Eppure questa volta la sola cosa che mi sento di fare è davvero di consigliarvi di provarli, di dargli una chance. Ve ne innamorerete o li odierete, proprio per questa loro particolarità.
Anzi, vi invito, proprio perché io stessa ancora non so se li odio o li amo, a dirmi la vostra nei commenti. Se vi sono piaciuti o meno. Se li avete dati al cane (sono talmente sani che non fanno male nemmeno ai cani) o se li avete nascosti per non farli mangiare a nessuno che ve li potesse finire. Insomma, “hablate”.