Credo di non aver mai preparato tanti biscotti come mi è successo dall’incidente in poi. Ho prodotto in sette mesi tutti i biscotti che avrei prodotto in una intera vita, e man mano ve li somministrerò qui sul blog. E’ anche la prima volta che non devo affannarmi a preparare qualcosa di dolce per interrompere la lunga catena di ricette salate in pubblicazione, che però continuano lo stesso ad avere la percentuale maggiore di presenza sul blog. Oggi tocca ai biscotti che mi ha fatto conoscere Lucia, tratti dal libro per lei Bibbia dei dolci, quello sui Biscotti delle Dolomiti.
Lucia ha sposato Luca detto il Santone, metà napoletano e metà altoatesino, e dalla prima volta che è salita a scoprire i luoghi cari al marito, si è innamorata di ogni cosa, dal legno dei balconcini caratteristici alle ricette, dalle verdure all’erba cipollina, dai canederli ai würstel, che tutto sono meno quelle schifezze che troviamo nei supermercati. Mi ha regalato due libri sulla cucina delle Dolomiti e avendo avuto molto tempo per leggere, li ho finalmente sfogliati e ho scelto di preparare questi biscottini. Inutile dirvi che mi sono pentita di non aver sfogliato prima quei volumi da lei tanto amati, e vi confesso che lo ho fatto quando avevo comprato una quantità importante di nocciole per preparare i biscottini a forma di omino con la Nocciolata Rigoni di Asiago.
Tutte le nocciole tostate avanzate dalla preparazione dei suddetti biscotti, sono state usate il giorno successivo per preparare questa frolla montata sofficissima, che si stende con una sac à poche e che avrei mangiato cruda per quanto era profumata. Ho faticato addirittura ad attendere il tempo per il raffreddamento dei biscotti per pucciarne una parte nel cioccolato fondente fuso, anzi vi confesso che mi sono presa una bella ustione al palato mangiandone uno subito.
Sono biscotti rustici, dalla grana consistente, non i biscotti che si sciolgono in bocca che pensavo di preferire. Pur se tritate col Bimby, le nocciole hanno mantenuto alcune parti più grezze ed alcune parti sono state ridotte in farina, ed il bello di questi biscotti è proprio questo. Biscotti corposi, di frolla con parti croccanti costituite dalla nocciola, che in cottura sprigiona profumi intensi. Vi avevo già parlato della bontà del sapore e del profumo della nocciola tostata quando ho preparato questi biscotti. Da quel momento vado sempre alla ricerca di ricette dolci che mi permettano di ritostare nocciole anche solo per inebriarmi del profumo di gelato alla nocciola artigianale che si spande per casa sia durante la preparazione dell’impasto che nella fase di cottura.
Quando vidi questi biscotti rifatti da Lucia, me ne innamorai. Credevo che fossero simili ai Bahlsen, di cui pure sono ghiotta, ma quando li ho fatti poi io ho capito che la frolla era del tutto diversa, rustica, e ho capito che probabilmente i biscotti che io amo e preferisco, sono proprio questi. Corposi, che danno soddisfazione prima al morso e poi ai sensi. In effetti dovevo immaginarlo: il Mulino Bianco ha di recente prodotto alcuni biscotti, dalla linea più rustica e “antica”, dalla scacchiera recentissima al caramello salato e cacao, agli schiaccianoci, consistenza rustica e tutti tempestati di frutta secca mista sminuzzata grossolanamente, o le girelle (hanno sicuramente un altro nome) al grano integrale e cioccolato, e quando ho voglia di dolce e transito nella corsia dei biscotti, alla fine scelgo sempre quelli. Avrei perciò dovuto capirlo da subito, che la grana grossa è la mia preferita. Ora che lo so, questi Excelsior alle nocciole saranno spessissimo presenti nel mio barattolo dei biscotti a casa.