Biscottini ai Fiori

11 Maggio 2020Valentina

Prep time: 2 Ore 15 Minuti

Cook time: 15 Minuti

Serves: 4

Quando ho visto questi biscotti sul profilo di Nicol Pini, è stato amore a prima vista. Celebrava, entusiasta, l’ennesima ricetta tratta dal libro della sua amica Monica Giustina. Una foto spettacolare, con una tazza fumante di una tisana rossa, accompagnata da pochi biscotti, un close up capace di farmi perdere la testa, tant’è che ho avuto la faccia tosta di chiederla di taggarmi appena la ricetta fosse stata pubblicata sul suo blog. E talmente bella che le ho copiato pure la bevanda rossa, sfruttando il colore pazzesco di una delle mie preferite, che a dispetto dei fiori che vedete nella tazza è al gusto mela e cannella.

Prima del lockdown ero stata da Castroni per prendere dell’Halloumi, e avevo fatto una piccola scorta di fiori essiccati. Avete presente quando girellate tra gli scaffali di Castroni e vi sentite quasi in DOVERE di prendere qualcosa che al 99% non userete mai, ma che da loro trovate? Ecco, i fiori erano quel “qualcosa”. Neanche a dirlo, un mese dopo avrei sfornato questi biscotti meravigliosi, che ho quasi avuto dispiacere a mangiare, tanto belli erano, e che senza quei fiori sarebbe stato impossibile per me preparare.

Ho utilizzato due tipi di fiori di fiordaliso, uno, la varietà più blu, presi a Milano però da Tutte le Spezie del Mondo, e quelli fuxia di Castroni, pochissimi petali di Malva, i gialli fiori di calendula e 1 sola rosellina essiccata iraniana, ridotta in polvere.

Pensate che sia troppo? Niente affatto, il sentore floreale, lievissimo, si ha in bocca solo alla fine. Forse. Solo se sapete da prima che quei coriandolini delicati e colorati nel biscotto burroso, sono fiori.

Pubblico oggi questi biscotti, oggi che siamo a Maggio mentre la tazza reca il nome del mese di Aprile, in cui li ho preparati, perché devo addolcirmi. Ho infatti trascorso il più lungo weekend di paura della mia vita. Sapete tutti che non ho sempre avuto come blog Profumo di Limoni. Il mio primo blog, che ora non esiste più, era DiVerdeDiViola, che fu poi hackerato, con mio conseguente odio dichiarato ad Aruba e passaggio, costoso ma sicuro, su Siteground, con sito nuovo di zecca, nome incluso.

Venerdì mi sono auto hackerata il sito, lo ho talmente riempito di app e impostazioni di sicurezza, parametri di filtraggio così importanti che nessuno lo vedeva più, io compresa. Tutto ciò perché il caso ha voluto che la sera del giovedì, mi fossi seduta alla scrivania per programmare le ricette di questa settimana, e abbia aperto Analytics, per dare tronfia una occhiata alle mie visite giornaliere, statistiche, indici di gradimento, ecc.

In quel momento erano collegate 147 persone al mio blog. CENTOQUARANTASETTE. Il massimo che avevo avuto modo di vedere, collegate tutte insieme in un momento preciso, era stato 74, sotto Pasqua. Ma il problema non era tanto quello, era che 140 di quelle erano collegate su una ricetta specifica, le Bnedak, polpette tunisine piene di aglio che si conservano sott’olio. Direte voi, e che problema c’è? Beh il problema è che non è che queste polpette di chiamino Maria, o Torta di Mele, o Gelato al Cioccolato. Bnedak, manco si riesce a dirlo senza intrecciarsi l’ugola, nonno Ferruccio non sapeva dire nemmeno Penelope (ribattezzandola Pelè), e queste polpette hanno un nome difficile, diciamocelo. Mi sembrava altamente improbabile che 140 persone avessero cercato sul mio blog tutte quella parola, tutte nello stesso momento.

Guardo la provenienza degli utenti… Bologna, Milano, Salerno, Chieti… Mi convinco, dopo aver consultato Sara e Lucia che si stava verificando qualcosa di anomalo, ma anomalo nel senso di tentativi di hackeraggio. Lucia mi consigliava di aggiungere un plugin di operazione aritmetica all’accesso su WordPress oltre al nome utente e password. Sara ricordava con terrore la cifra esorbitante pagata poco tempo fa per risolvere un hackeraggio occorso anche al suo blog, io sudavo.

Sono andata a letto convinta però che siccome siamo in pieno Ramadan, e siccome si era in orario di pre-cena e sole tramontato, magari quel giorno tutti i musulmani in Italia volevano preparare quelle polpette e ovviamente madrelingua, ne conoscevano il nome preciso… ma il giorno dopo avrei scritto a Siteground per verificare eventuali movimenti strani sul mio sito.

Mi risponde una cecoslovacca col traduttore che mi dice che no, file sospetti o intrusioni sul mio blog non ce ne sono state, ma ha notato un elenco di IP che si collegava in maniera pesante al mio blog in quell’arco di tempo che le avevo indicato, consigliandomi di bloccarli in un determinato punto del pannello di controllo, perché BOT (peccato che fosse Google Search Console). E mi ha consigliato una serie di operazioni per proteggere il mio sito, che ho subito eseguito tutte, mandandolo in black out. Chiedo perciò completamente nel pallone a un po’ di amiche che sapevo essere davanti al computer in quel momento, di fare delle prove insieme a me, e verificare di poter accedere al mio sito e invece no, buio totale, fatal error.

Ad un certo punto Lucia S. mi chiede, più impanicata di me -“ma che ricetta era?”, le dico di che si trattava e le si apre la mente. La sera prima, nella trasmissione Cuochi d’Italia versione internazionale, condotta da Bruno Barbieri, si sfidavano i cuochi di Grecia e Tunisia e preparando le polpette tipiche del loro paese. E indovinate la cuoca tunisina che polpette aveva preparato? Le Bnedak. In quel momento quindi, tutti gli spettatori incuriositi d’Italia, le avevano googlate, arrivando al mio blog, sia direttamente sia attraverso un portale dove le mie ricette sono caricate, Trova Ricetta.

Ed effettivamente, googlando il nome di queste polpette, a parte due siti francesi in fondo alla pagina, io esco fuori per prima, con tanto di fotografia di polpette immerse nell’olio, cosa che fino a venerdì nemmeno sapevo.

Devo ringraziare quindi Lucia di FlashPartenopei e la sua memoria, se non ho perso completamente la testa, se il blog è in piedi come prima e se la ricetta delle Bnedak, a cui volevo dare fuoco, è sempre consultabile sul mio sito. (Stasera la Tunisia si sfida con la Spagna, io sono preparata ad eventuali altre incursioni).

Quella notte però non ho dormito bene affatto, scaricavo adrenalina, e il giorno successivo ho avuto bisogno di una quantità di zuccheri che ha placato i miei cali glicemici per i prossimi 2 anni. Se avessi avuto a disposizione questi biscottini li avrei mangiati tutti.

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Biscottini ai Fiori

  • Prep time: 2 hours 15 minutes
  • Cook time: 15 minutes
  • Total time: 2 hours 30 minutes
  • Serves: 4

Deliziosi biscotti senza uova, simili ai sablée, che si sciolgono in bocca, aromatizzati ai fiori eduli essiccati. Perfetti per accompagnare un té.

Ingredienti

  • 300 grammi di Farina tipo 00
  • 100 grammi di Farina di Riso
  • 100 grammi di Zucchero semolato
  • 4 grammi di Sale fino
  • 240 grammi di Burro molto freddo
  • 1 cucchiaio colmo di Fiori essiccati edibili

Preparazione (completamente tratta dal blog di Nicol Pini)

  • 1)

    In un robot da cucina mettete la farina bianca, quella di riso, lo zucchero ed il sale, quindi frullate velocemente e aggiungete il burro a dadini.

    Frullate ancora, ad intermittenza, fino ad ottenere un composto che si compatta, quindi aggiungete i fiori e frullate ancora qualche volta per distribuirli.

    Formate un panetto rettangolare che coprirete con pellicola trasparente e fate riposare in frigorifero 2 ore.

    Stendete il panetto ad uno strato di 1cm, quindi tagliatelo in rettangoli, o utilizzate la forma di tagliabiscotti che più vi pioace, avendo cura, siccome l’impasto resta molto morbido , di passarli nella farina prima di ogni “cut”. Distribuite su una teglia foderata con carta da forno.

    Mettete la teglia in freezer mentre il forno raggiunge i 200°C in modalità statica, quindi infornate per 15 minuti o fino a quando i biscotti saranno leggermente dorati.
    Sfornateli e lasciateli raffreddare completamente prima di servirli.

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