In Sicilia sono stata una sola volta nella mia vita, a Giardini Naxos, in estate ed in un villaggio super chic, con la sola eccezione di una gita di un pomeriggio a Taormina e una fuga veloce a Catania di cui non ricordo assolutamente nulla. Sicché posso dire di non essere mai stata in Sicilia. Però mi piacciono molte preparazioni e prodotti siciliani, salvo il farmi bastian contrario per prodotti che tutti amano meno che io. Parlo della cassata, dei cannoli (ma dipende dalla ricotta), della pasta di mandorle e non amo nemmeno alla follia i pistacchi. Mi direte ma allora che caspita ti piace della cucina siciliana? Gli anelletti innanzitutto, gli involtini alla messinese, la granita, il pesto rosso trapanese, le ravazzate, le scacce e le brioche, che i siciliani mangiano con la granita dentro (alla mandorla, che io non preferisco), ma che io riempio invece con la panna montata come i maritozzi.
Ho provato diverse volte a preparare le brioche col tuppo ma senza successo, fino alla scorsa settimana quando, invitata da Stefania Oliveri alias la Fornostar, ad un corso Bimby su zoom, alcune sue colleghe preparavano le brioche, in formato mignon, per mangiarle a colazione senza abbuffarsi con una brioche della misura standard e classica, ossia enorme.
Volevo da tempo provare il superpotere dell’impasto del Bimby e così mi sono lanciata. Il risultato lo vedete in foto, brioche profumatissime, perfino i miei vicini mi hanno chiamata chiedendomi se il profumo di pasticceria provenisse dalla mia cucina, piccole che stavano in una mano, forse col tuppo poco sviluppato, ma voglio vedere voi a far crescere in altezza un tuppo di 15 grammi di peso! Un impasto meraviglioso, liscio, vellutato al tatto che non avrei mai voluto smettere di pirlare le piccole palline sulla spianatoia. Mi ci perfezionerò, perlomeno cercando di far crescere il tuppo in verticale e non in obliquo, ma a mia discolpa posso dire che l’impasto era così morbido che sfidava le leggi della gravità. Sembrava una lava lamp. La prossima volta coglierò il consiglio di Cookidoo e aggiungerò un paio di cucchiai di farina, non per l’appiccicosità che non si è verificata durante la mia prova di impasto, ma per provare a dare maggior sostegno al tuppo.
Anche se in foto ne vedete soltanto otto, con la metà delle dosi della ricetta, ne sono venute fuori 12 di brioche. Indovinate che fine hanno fatto le quattro che mancano in foto… le ho letteralmente inalate, con buona pace del mal di stomaco e delle conseguenze intestinali post assunzione di glutine, ma ne è valsa la pena sinceramente. Per fortuna io non ho conseguenze mortali come nel caso della Fornostar quando assumo glutine, sto solo parecchio male ma non rischio la vita o il ricovero e così ogni tanto faccio gli sgarri, assolutamente voluti.
Le brioche col tuppo siciliane si sono conservate perfettamente per qualche giorno, in una delle buste di Ikea per freezer che compro in quantità massiva, riposte in uno sportello di cucina. Certo, il giorno dopo prima di mangiarle, una decina di secondi al microonde sono serviti a ridare alle brioche fragranza e profumo. Sebbene, come vi dicevo in Sicilia si usa riempirle con la granita, o col gelato, una buona marmellata, o crema di nocciole, o anche senza condimento, e sono buonissime ugualmente.
Nella scheda della ricetta vi riporto sia il procedimento col Bimby sia quello con planetaria. A mano, mi dispiace dirvelo, è un po’ complicato, perché l’impasto delle brioche tende ad essere appiccicosetto. Le dosi della ricetta sono per 24 brioche circa, io ho dimezzato le dosi. Fate attenzione che per l’impasto è previsto un solo uovo, sia che voi facciate la dose piena che mezza dose. L’uovo non si divide.