Sono certa di avervi giá raccontato di quanto io ami la cucina messicana, che un tempo digerivo con nonchalance e che a mangiarla oggi rischio il ricovero. Però non sono mai stata in Messico, sicché é ben probabile che quelle che per me sono pietanze messicane, in Messico non le mangino nemmeno (come il pollo alle mandorle che erroneamente pensiamo sia cinese ma non lo é). Ciononostante non credo che con la cucina messicana ci si trovi a dover fronteggiare gusti particolari tanto da doverli addomesticare alla cucina occidentale, come invece accade per la cucina cinese, ma tant’è.
A Roma di ristoranti messicani puri non ne ho trovati, perciò tutte le volte che ho mangiato “messicano” é stato durante le mie sortite a Milano. Il ristorante che mi é rimasto nel cuore é Joe Peñas in via Savona, ora chiuso definitivamente, dove mia sorella e la sua amica Chiara erano delle habitué nei loro anni universitari e dove volevo andare sempre appena mettevo piede nel capoluogo lombardo. All’epoca ero più scanzonata, adoravo gli shottini di tequila bumbum che Gazi, il cameriere, ci serviva a inizio e fine cena. Da Joe Peñas mi sono innamorata delle fajitas di pollo, del loro essere servite con tutti gli accompagnamenti possibili, dal riso bianco ai fagioli piccantini, dall’avocado a fette o in crema alle cipolle caramellate o fresche (io sono grande estimatrice della cipolla cruda), la panna acida in quantità industriali e i peperoni bruscati, al punto tale che non ordinavo nient’altro, pur avendo loro un menú ricchissimo. Per me la cucina messicana poteva fermarsi lí, tanto le amavo (e amo). Mi ero dunque sempre persa i tacos ed i burritos, scoperti anni dopo, sempre a Milano, in un ristorante messicano che ad oggi non esiste nemmeno piú, come Joe Peñas dopotutto.
Collego la salsa guacamole a queste cene golosissime, e per quante volte io provi a riprodurla a casa non é mai come l’originale. Quando nella Degustabox di Febbraio ho trovato la salsa guacamole di Biffi ho pensato perciò di prepararmi un burrito, anche abbastanza light (a casa ho sempre un pacco di tortillas in dispensa all’occorrenza, che preferisco al pane) con il filetto di salmone cotto al vapore che la mia dieta prevedeva, la lattuga, il peperoncino verde dolce (friggitello) tagliato sottilissimo, il pomodoro a fette e la salsa guacamole, appunto. Ho mangiato da Dio, credetemi anche se ho dimenticato di aggiungere il lime, vero tocco messicano del piatto!
La salsa guacamole di Biffi è molto cremosa, la guacamole classica contiene pezzetti di cipolla e di pomodoro più grandi che le regalano più consistenze una volta assaggiata. Ciononostante ho trovato una validissima alternativa già pronta ad una salsa che io non so fare, non conoscendone la texture originale. La ricetta di oggi diventa così un mero assemblaggio di ingredienti, la sola cosa che “impegna” un po’ di più è la cottura del salmone.