Aver ripreso in mano il sito dopo tanto tempo di trascuratezza e partecipazione esclusiva a giochini che erano diventati un obbligo piuttosto che un piacere, mi ha vista tornare piena di voglia di ricominciare, soprattutto dalla cucina e dalle cose che amo di più.
E così, tutti quei contest a cui un tempo guardavo pensando “ma io non sono nessuno, non vincerò mai niente”, oggi mi attraggono come il miele attira le api.
Quando ho partecipato al contest organizzato da Annalaura Mattesini, quello legato all’iniziativa delle Fattorie Aperte in Sila, che consente ai foodblogger di creare delle ricette utilizzando i prodotti della Calabria, ho deciso di preparare qualcosa di davvero buonissimo che racchiudesse tutti quei profumi, colori e sapori che ho sempre amato.
Non sono calabrese ma amo la Calabria, i miei genitori hanno posseduto per quasi 18 anni una villa a Sibari e ricordo con piacere ed un pizzico di nostalgia le estati trascorse lì. E a Civita, paesino albanese nei pressi di Castrovillari ho mangiato per la prima volta la nduja in vita mia. All’uscita dal ristorante avevo le labbra che potevano competere con quelle della Parietti, ma quel sapore mi è rimasto dentro al punto che utilizzo spesso la nduja per qualsiasi preparazione possa richiederla.
Non sono di certo capace di rifare i maccheroni al ferretto, né posso autoprodurre la nduja, ma ho degli ottimi fornitori di prodotti calabresi doc, Larò, che mi hanno consentito di partecipare a testa alta a questa iniziativa.
Questo hamburger è la prima delle 2 ricette con le quali ho partecipato al contest. I prodotti che ho utilizzato per l’hamburger calabrese sono la Nduja di Spilinga in budello, il pecorino di Crotone arricchito di peperoncino, i pomodori secchi sott’olio e la cipolla di Tropea IGP.