Come vi avevo anticipato, le pubblicazioni qui sul blog stanno subendo qualche ritardo rispetto alla solita routine di uscita. Questo perché ho avuto troppo da fare a Settembre e non ho accumulato ricette da pubblicare per il mese di Ottobre (Novembre non ne parliamo proprio). E se con Ottobre me la sono cavata, Novembre mi accoglie davvero impreparata e in affanno su tutta la linea.
Ho pronto solo un piatto indiano a base di cavolfiore e patate, che vorrei pubblicarvi quando almeno sarà arrivato un po’ di freddo e che, al solo sentirlo nominare, il mio amico Alessandro mi ha detto “quello lascialo lì dove sta, inedito“. E così sto preparando cose veloci, valide tutto l’anno e qualcosa ancora con la zucca, che in questo momento è per me una garanzia. Preparerò qualche contorno veloce con i funghi pleurotus, che finalmente ho ritrovato sui banchi del mercato (e che sono i miei preferiti insieme ai finferli), qualche lasagna visto che ora il forno si può accendere (con buona pace del caro bollette) e un paio di ricette con i peperoni, che date le temperature ancora calde, si trovano ancora in quantità generose. E io ne approfitto finché li trovo.
Quella di oggi è una ricetta/non ricetta che volevo fare da una vita, ma io mi complico sempre le cose e così ho sempre preferito preparare altro. Invece ci vogliono 5 minuti di orologio, e si ottiene un mangiarino proprio niente male, che si può preparare indifferentemente in primavera come in inverno o anche in estate.
Spesso la vedo etichettare in giro tra colleghe come feta saganaki, ma la feta saganaki è una feta fritta e panata a mò di cotoletta. Questa non lo è, si avvicina più ad una tyropita, un fagottino di pasta fillo (però triangolare) con dentro la feta assoluta. Io ne avevo preparato anche una versione più condita, che trovate cliccando qui. E perciò, nell’ignoranza totale sul nome greco di questa preparazione (che poi magari in Grecia ‘sti cartoccetti nemmeno li fanno), li ho chiamati Cartocci di Feta e basta. Così non mi sbaglio e i puristi non mi fanno imparate di creanza.
Prepararli è davvero un gioco da ragazzi, dovrete solo procurarvi la pasta fillo (la feta lo so che ce l’avete in frigorifero tutti, grazie alla sua scadenza secolare), che se prima era un po’ più complicata da trovare, adesso la hanno anche ai discount, nello stesso posto dove stanno i rotoli di pasta sfoglia e brisé. Poi vi serve un buon olio extravergine di oliva, erbe e spezie a sentimento, del miele e dei semini di sesamo.
Fidatevi di me, il miele non lo rende un piatto dolce, anzi smorzerà il gusto innaturale della feta e la sua eccessiva salinità, e scoprirete che la feta e il miele si amano alla follia. Io lo ho scoperto tardi, ma tanto ho già deciso che questo cartoccetto diventerà uno dei miei cavalli di battaglia salva pranzo o salva cena improvvisati.
2 Comments
Rossella
4 Novembre 2022 at 15:36
…’imparate di creanza’ … adoro!
Se non sono sfacciata (ma un pò si) e posso approfittare del momento di short list di ricette, ci faresti la Torta Girella , versione cacao e crema pasticciera, di cui ci hai parlato in un post di luglio?
Grazie !!!
Valentina
6 Novembre 2022 at 8:55
Hai ragione, farò anche quella!