Assassina di Aragosteeeeee, assassina di aragosteeeee…. questa è una delle scene più carine e divertenti del film Julie&Julia, che ho avuto modo anche per altre preparazioni del blog, di annoverare tra i miei preferiti. E la frase Lobster killer, assassina di aragoste, sembra la frase adatta a me quando ho dovuto preparare questa strepitosa pietanza, che però avevo sempre mangiato comodamente al ristorante senza dover ammazzare un essere vivente.
Lo so, in fondo le vongole quando le preparo sono vive, guai se non lo fossero, se non tirassero fuori la linguetta mentre le spurgo o se non schizzassero per un metro quadro acqua tutt’attorno alla ciotola di spurgo… ma credetemi, per l’aragosta o astice che sia, è totalmente diverso.
Come Julia Child afferma, per cuocere l’aragosta, o la si infila viva in un pentolone di bollente cort bouillon di verdure, oppure le si ficca il coltello dritto tra gli occhi e le si apre la testa. Indovinate io e Julie per quale delle due soluzioni abbiamo optato?
Una tragedia, in ogni caso. Ma alla fine era buonissima.
A parte il dramma di ammazzamento aragosta, tra l’altro anche pericoloso per via delle chele di una aragosta incazzata che se non fossero legate sarebbero davvero taglientissime, il piatto è facilissimo da preparare, il cui successo dipende dalla freschezza delle poche materie prime di cui si compone, più precisamente tre, l’aragosta, la cipolla ed i pomodori. La diffusione però in larga scala del piatto ne ha comportato diverse varianti, esiste infatti la versione con aggiunta di tocchetti di patate lesse e di rondelle di sedano.
Contrariamente a quanto si possa pensare dato il nome, la ricetta non è affatto catalana, ma sarda, tipica del territorio di Alghero.