Sarà anche un dolce un po’ inflazionato ormai, perché veramente lo fanno tutti, ma a me le versioni della cheesecake con la ricotta o con lo yogurt per rendere più leggero un dolce che leggero non è, mi fanno rabbrividire. E così ogni tanto me la faccio, una bella, grassa, ipercalorica e deliziosa cheesecake semifreddo al cioccolato bianco. Senza yogurt, senza ricotta, ma col formaggio per eccellenza con cui essa si fa: il Philadelphia. Che poi altrove si chiami Quark poco importa. Quello ci va.
Questa ricetta mi è stata data dal pasticciere umbro Maurizio di Mario, noto ai più per essere stato lo chef delegato alla preparazione dei dolci nel programma televisivo Chef per un Giorno, degnissimo collega del più conosciuto Sergio Maria Teutonico (chef dei secondi), anche lui mio caro amico.
Le dosi che indicherò di seguito sono per una cheesecake abbastanza grande, per circa 8 persone fameliche, ma tutto dipende da che mano avete per fare le fette. Sicuramente la prima volta che la cucinerete farete delle fettine da ladies inglesi all’ora del tè, con tanto di guantino di merletto antico, “fetta di limone in bocca” (avere la fetta di limone in bocca, é una espressione della mia famiglia, ma che probabilmente in molti usano, per indicare quelle persone che con aria snob, ti guardano con la bocca un po’ schifata, simile alla smorfia che la bocca assume dopo aver masticato una fetta di limone) e puzza sotto al naso, ma vi assicuro che la fetta successiva sarà più da camionista.
Quindi la prima volta, se volete potete dimezzare le dosi, ma tanto lo so che la volta successiva (perché la rifarete, oh, se la rifarete) userete la dose piena per fare una cheesecake che andrà via in un batter d’occhio, come la pioggia nelle grondaie.
La cheesecake semifreddo é, tra i pochi dolci che preparo, il mio cavallo di battaglia. La prepar(av)o abbastanza spesso, anche perché chi la assaggia immancabilmente me la richiede, colleghi inclusi. Ho fatto anche altre cheesecakes, salate, o ancora dolci, cotte o sempre semifreddo, ma questa per me rimane la più buona, sinceramente.
Credevo di aver pubblicato la ricetta già da tempo, le foto, difatti, sono “antiche”, ma quando mia zia un mesetto fa mi ha chiesto la ricetta non trovandola qui sul blog, ho scoperto che era stata pubblicata su diverdediviola ma non qui.
E dovendo decidere quando programmarla in pubblicazione, ho scelto oggi, 24 ottobre, giorno del compleanno di Roberto, che la ama sopra ogni cosa e la mangerebbe ogni secondo.
Per quanto riguarda lo stampo da riempire, se usate la dose piena, usatene uno apribile diametro 26 cm o 28 cm. Più largo sarà, meno alto sarà però lo strato “formaggioso”. Fate voi. Anche la mia, in foto, é meno alta rispetto alle cheesecakes che di solito preparo. E badate che, più alto sarà lo strato di formaggio in uno stampo più piccolo, più tempo ci vorrà per rassodarsi in frigorifero.
P.s. Cheesecake pare sia maschile come parola (lo ho letto da qualche parte). Ma me ne fotto, per me è LA cheesecake.