Quando ho visto questa torta salata nella sezione dei piatti unici da Sonia Peronaci, ho deciso che qualsiasi cosa avessi in programma di fare in quella giornata, l’avrei mandata a ramengo. Le torte salate, diciamocelo, a meno che non si tratti della Porcona di Corrado, o quella a nastri di verdure, o bersaglio che dir si voglia, sono tutte uguali. Golosissime, sia chiaro, io le adoro e mangerei solo quelle, ma sono tutte uguali.
E quindi appena ne vedo una che abbia una chiusura particolare, una forma diversa dal solito, ebbene è più forte di me: io devo rifarla, per me e per il blog, ovviamente, adattandola ai miei gusti e alle voglie del momento. Uno dei ripieni delle spirali proposto da Sonia, era con il tonno. Per quanto io lo adori, non riesco a mangiarlo cotto, o meglio, non troppo cotto. Nella torta salata il tonno avrebbe dovuto cuocersi tanto quanto le altre farce ed insieme alla pasta, quindi lo ho eliminato… e indecisa su altri due diversi condimenti per avere l’alternativa al classico ricotta e spinaci, che invece ho mantenuto, alla fine ho fatto 3 farce. Spinaci e ricotta, come già detto, robiola e Praga, e stracchino e Speck.
Sembra difficile ma fidatevi di me, non lo è. Sul blog di Sonia trovate anche il tutorial fotografico, step by step, per come fare i salsicciotti. E credetemi, se ci sono riuscita io che tra zero voglia di fare e tunnel carpale preferirei sempre più spesso chiuderlo, il blog, potete farcela anche voi.
Quando ho preparato la torta, a fine cottura era davvero così bella ed io ero talmente euforica, che ho scattato una foto col cellulare e la ho postata su Facebook. Tra i tanti commenti che ho ricevuto uno mi ha spiazzata. Roberta Cornali ha detto “Wow, il pane dell’indeciso, davvero bellissimo“. Io ho risposto con un semplicissimo smile e un cuore, perché non conoscevo il pane dell’indeciso, e nello stesso istante, in una seconda finestra di Chrome, digitavo “pane dell’indeciso”, per non farmi trovare impreparata. Niente. Non esisteva il pane dell’indeciso. Allora mi son fatta coraggio e le ho chiesto di che “etnia” fosse questo pane a me ignoto, e lei ha candidamente ammesso di averlo battezzato in quel modo nello stesso momento in cui scriveva il commento. Aveva ipotizzato che, indecisa su quali semi utilizzare come copertura, li avessi messi tutti per accontentare i gusti di chiunque lo avrebbe mangiato.
Inutile dirvi che quel nome mi ha gasata e ha gasato tutti coloro che, su Instagram, avevo interrogato sul nome tanto insolito quanto bello.
6 Comments
Luisa
14 Gennaio 2019 at 19:46
Vale, non mi fare venire coccoloni! Il tuo blog è il mio attuale punto di riferimento!
Foto bellissime, pietanze che riescono al primo colpo… no, no, non ci voglio nemmeno pensare!
Mi piace assai questa torta salata, devo vedere come collocarla sul buffet che sto organizzando per la festa del tuo piccolo fan.
Baci
Valentina
14 Gennaio 2019 at 19:54
Se la spacci come liane?
Luisa
18 Gennaio 2019 at 1:49
Ottima idea!
Roberta Cornali
15 Gennaio 2019 at 10:57
Quanto ridere con ‘sto Pane dell’Indeciso!!!…incredibile come una cosa buttata lì senza pensarci possa scatenare tanto la fantasia. Comunque si presenta benissimo e deve anche essere buonissimo.
Valentina
15 Gennaio 2019 at 10:58
Ma tu non puoi capire la mia faccia, fingevo di fare l’esperta, e poi googlavo pane dell’indeciso. E più non trovavo niente più sudavo, per paura che mi interrogassi ahahahahahhah
Pellegrina
16 Febbraio 2019 at 12:18
Caspita quante novità dopo una pausa devo rimettermi in pari, ma ho già adocchiato un paio di cose niente male proprio no!