Con le ciambelline di Dorgali, comune in provincia di Nuoro la cui parte sul mare si chiama Cala Gonone, è stato amore a prima vista. Si tratta di biscotti di pasta frolla arricchita di strutto e della famosissima acquavite sarda, su Fil’e Ferru, detto anche Abbardente.
Le zambellas o ciambelline di Dorgali, originariamente tipiche del Carnevale di Dorgali, sono dei piccoli e morbidi fiori con al centro marmellata all’arancia o miele con scorza d’arancia, e sopra è depositato un cordoncino arrotolato. Il tutto viene poi cotto in forno. Io non amo particolarmente la marmellata di arance, e non avevo il miele d’arancio, così ho utilizzato delle classica marmellata di albicocche.
Come ho detto più di una volta, sono stata in Sardegna solo una volta, da piccola, e quindi diciamo che non vale. Perciò per me la Sardegna è una regione ancora tutta da scoprire. La mia fortuna è di avere una carissima amica, Mariele Floris, che della Sardegna è ambasciatrice, e non è detto che la mia prima volta in Sardegna, laddove per Sardegna non intendo solo il mare ma anche e soprattutto l’entroterra e le sue tradizioni, culinarie e non, sarà proprio con lei. E’ grazie a lei, ad esempio, che ho scoperto la meravigliosa tradizione della Sartiglia di Oristano, la sua città di origine. Ed è grazie a lei che questa estate ho scoperto la meravigliosa zona di Dorgali e Cala Gonone, attraverso le sue stories e i suoi reels su Instagram, che documentavano una vacanza di paradiso, per come la intendo io.
Per me vacanza significa relax totale, interruzione di quanto si fa nella quotidianità. Stop quindi al lavoro (sempre per chi lavora), stop a cucinare, stop a rifarsi i letti e a pulire casa. La vacanza è uno stop alla routine, che resta tale se la si fa altrove. E la vacanza di Mariele in Sardegna, fatta di mare sì, ma anche di visite, scoperte, condivise con followers ed amici (ricevevo sempre tutto e di più in anteprima social, ovviamente), è stata relax puro. Mi fanno poi ridere quelle persone che vanno in Sardegna per una manciata di giorni l’anno, magari sempre nello stesso posto, possibilmente in una di quelle pipinare turistiche, e già parlano sardo e si sentono col mirto che gli scorre nel sangue, mentre Mariele che è sarda riesce invece a raccontare posti, cibo, mare e luoghi, con la fiamma sempre viva di un amore evidentissimo per la sua terra e le sue origini, senza sembrare ostentare alcunché. Ma quello fa parte di una cultura, di una eleganza, che ahimè appartiene a pochi.
Preparare queste ciambelline è un poco insidioso. Aggiungere liquori ad altissima gradazione alcoolica nei dolci in generale e nei biscotti nello specifico, è sempre un punto interrogativo. La loro alta concentrazione zuccherina rende spesso gli impasti poco lavorabili perché appiccicosi. E’ tutta la vita che sto infatti provando a fare dei biscotti a forma di limone con all’interno il Limoncello, e ogni volta è un fallimento. Eppure eseguo scrupolosamente dosi, passaggi ed indicazioni di chi la ricetta la ha messa in rete, corredandola da fotografie di biscotti dall’apparenza tutt’altro che appiccicosa, come invece vengono a me. Intanto sono tignosa e ci provo regolarmente a rifarli e prima o poi, regolando il limoncello, riuscirò ad avere quei biscotti anche tra queste pagine. Per questa ragione quando ho visto che nell’impasto della frolla di queste ciambelline (che poi sono fiorellini) ci andava l’acquavite, stavo quasi desistendo. Però alla fine sono venuti perfetti.
Rispetto alla ricetta originale ho cambiato solo due cose: 1) non li ho spennellati con uovo prima di infornarli (odio la sensazione lucida che dà l’uovo sulla frolla, sia da vedere che da mangiare) e 2) non ho aggiunto lievito nella frolla, sebbene la quantità richiesta fosse davvero minima. Detesto la frolla che cambia forma, soprattutto dopo che uno si fa un discreto mazzo per lavorarla, soprattutto a temperature tropicali come quelle di questa estate italiana 2022. La marmellata sarebbe la terza cosa di diverso dalle originali ma avendo fatto tanta ricerca in giro per il web prima di preparare le ciambelline, ho visto che molte industrie dolciarie nuoresi, utilizzano assolutamente anche la marmellata di albicocche, e così mi sono sentita meno eretica.
La parte più complessa di tutta la ricetta? La preparazione e alloggiamento dei piccoli serpentelli a spirale sopra la marmellata!