Ho cercato in lungo e in largo una ricetta valida di biscotti da fare con la zucca, invano fino a qualche giorno fa. Ero convinta di averli visti e salvati nei preferiti dell’iMac girovagando su Food Gawker, ma mi sbagliavo (o forse li ho trovati e semplicemente non li ho salvati e si sono persi nel mare magnum di ricette che girano su quel portale mondiale). Da quando ho sdoganato la zucca nei dolci, morivo dalla voglia di usarla anche per preparare dei biscotti, ma ho provato solo a fare una pasta frolla con dentro la purea di zucca, ottenendo dei risultati terrificanti.
Poi il profilo sempre ricco di ricette infallibili di Mary Vischetti, mi è apparso in home di Instagram, come la Madonna a Bernadette, con dei meravigliosi cookies americanissimi (lei ne è garanzia, essendo l’Americana tra gli orsi), con dentro proprio la purea di zucca. E a Mary e alle sue ricette di dolci io non so dire di no.
La ricetta è una di quelle senza bilancia, che utilizza il bicchiere (un bicchiere qualunque, quello che volete voi, di carta, di plastica, uno dei Puffi della Nutella, insomma sceglietene uno e usatelo come unità di misura, facile no?) come unità di misura. Io alla fine ho pesato tutto pur utilizzando il bicchiere, per chi non si vuole applicare a capire come funziona la storia del bicchiere.
Tutto sommato non ci sta tanto da capire nelle ricette in cui si usa il bicchiere. Anni fa spopolava la torta 7 vasetti, per preparare la quale si utilizzava il vasetto dello yogurt che era uno degli ingredienti della torta stessa. Me la fece assaggiare per la prima volta 12 anni fa la seconda moglie di uno zio toscano, di rara antipatia, che pensava di avere fatto la scoperta di Cristoforo Colombo. Erano venuti a casa nuova per aiutarmi, lei a pulirla, e lui, elettricista, per sistemare un po’ l’impianto elettrico. E tra i vari panini che avevo preparato io e pizza bianca presa al forno del paese, lei portò il dolce. Buona era buona, ma non vorrei sbagliarmi nel dire che lei si vantò di averla inventata. La lasciai dire, con un sorriso.
Quidi se avete fatto almeno una volta la torta sette vasetti, saprete usare anche il bicchiere per fare questi cookies, altrimenti nelle parentesi trovate i pesi che ho ricavato per voi e per risparmiarmi duecento domande poi.
Per la zucca, ve ne serve una dolce e asciutta (messaggio per zia Rosa: se hai ancora residui di zucca napoletana, non mi chiamare nemmeno, con quella NON SI PUO’ FARE). La Hokkaido o la Delica sono quelle che fanno più al caso. Per il resto la sola fatica che dovrete fare è ricavare la purea di zucca cuocendola in forno (la maniera più pratica per far perdere anche quell’eventuale presenza di acqua della cucuzza che avrete deciso di usare). Inoltre, il cookie dough, ossia l’impasto bello e fatto dei biscotti, che vanno ricavati a cucchiaiate, all’americana maniera, va fatto riposare minimo tre orette in frigorifero. Io lo ho preparato la sera e la mattina alle 7 li ho cotti. Se fate le palline con le mani correte due rischi: il primo è che non vi vengono proprio bellissimi una volta cotti perché sopra si screpolano poco, il secondo è che vi inzaccherate tutte le mani. Quindi datemi retta. Riposo in frigo, cucchiaio, e via.