Qualche giorno fa ho approcciato le Sorelle Simili, preparando il Pan Carrè, avendo acquistato lo stampo apposito di Pentole Agnelli.
Aprire il libro Pane e Roba Dolce, però, crea dipendenza. Tant’è vero che ho messo quei comodissimi adesivi segnalibro sulle pagine di questo minuscolo ma prezioso manuale per almeno altre 5 preparazioni, e tra queste c’erano i panini semi-dolci, per i quali Valeria e Margherita Simili hanno proposto diverse versioni. Una col lievitino, che è quella da me preparata, una col burro ed una all’olio.
Cito testualmente: … “Si conservano benissimo nel congelatore e non è vitale scaldarli quando ne escono…. se partite per una gita, teneteli nello zaino gelati, all’arrivo saranno pronti per l’uso“.
Insomma, la sapevano lunga le due sorelle, la praticità di oggi vale tanto quanto allora.
Quando ho scelto di preparare questi cornetti, e nello specifico per la cena di Capodanno che richiede frugalità e necessità di spizzicare, ho scoperto che tante altre colleghe preparavano i semidolci delle Simili lo stesso giorno, allo stesso scopo.
Elisa Dondi, ad esempio, del blog Tavola per 6, ne ha preparati a bizzeffe utilizzando la dose intera di un chilo, e anche a suo giudizio questa è una di quelle ricette che una volta adottate non si lascia più.
Eh sì, perché come ho già avuto modo di dire, e come ribadirò nelle prossime future preparazioni tratte dai loro libri, le Simili sono una garanzia, tanto quanto Pasqualina e i suoi lievitati.
Le pochissime foto in bianco e nero di cui Pane e Roba Dolce è corredato, mostrano i semi-dolci in forma classica, tonda, quella dei piccoli paninetti da buffet di cui tutti, alle feste di scuola, abbiamo fatto incetta (io divoravo quelli con tonno, lattuga e maionese che erano sempre troppo pochi).
Io ho preferito invece dargli la forma di croissant, cospargendoli come “licenza poetica” di semi di sesamo, a mio giudizio, dovendoli anche fotografare, facevano più scena.
Niente vi vieta però di farli a stella, a pallina, a filoncino, purché siano in versione finger food, che si mangino perciò in 3 morsi.
Riporto il procedimento delle Simili con i MIEI ingredienti modificati, perché ho ritenuto che la quantità di lievito da loro utilizzata fosse decisamente eccessiva (75 grammi per 1 kg di farina, che a metà erano comunque più di 35 grammi, ho ritenuto fossero davvero troppi), seppur avessi io ridotto di metà le quantità del libro che prevede un kg di farina.