A parte le sfogliatine ai ceci, le stelline al pecorino e i Goldfish al Cheddar, che probabilmente mi sono venuti bene per puro fattore C, devo ammettere a me stessa che con i crackers fatti in casa io sono una pippa.
Ho provato a seguire tante ricette diverse, italiane e americane, francesi e orientali, ma niente. O non mantenevano la forma, o si gonfiavano, o erano mosci o duri come amigdale. Mi sono arresa nonostante abbia continuato su Pinterest a pinnare e salvare tutte le ricette che mi capitavano a tiro durante le mie incursioni per noia, ma senza mai più prepararne uno.
Tutto questo fino a quando ho visto la nuova ricetta per il ReCake 2.0, tratta dal blog di Sabrine d’Aubergine, Fragole a Merenda, di cui posseggo il libro. Devo però averlo sfogliato male perché io questa ricetta non la avevo vista proprio. E mi sono lasciata convincere a provarci, nonostante si trattasse di crackers, dalle fotografie dei successi di tutte le altre blogger partecipanti al ReCake come me. Una foto più bella dell’altra, risultato garantito, ed eccomi qua che ci ho provato anche io, con timore reverenziale.
Questi crackers si originano da un impasto simile al soda bread, non devono lievitare, anzi, vanno subito infornati dopo averli impastati in una ciotola. Niente planetaria, una ciotola e un cucchiaio di legno, due stampi da plumcake piccolini e un forno ben caldo. Tutto qua. Io non ho modificato proprio nulla rispetto alla ricetta originale, di solito quando preparo una ricetta per la prima volta non oso mai, a meno che non si tratti di eliminare qualcosa che proprio non mangio, o casomai sostituisco una noce con una nocciola o del pistacchio, ma so che questo non apporta alcun cambiamento al bilanciamento delle dosi.
In questo caso mi sono fidata dell’affidabilità delle ricette di Sabrine d’Aubergine e del gusto sempre azzeccato delle ragazze del ReCake. Ispirazione fotografica è stata presa dalle favolose fotografie sia di Alessandra Corona che di Tiziana Ricciardi. Avevo giusto acquistato le stoffine di lana al Casa Shop a Fiumicino, e quando ho visto la ricetta e le foto non riuscivo a pensare a nient’altro con cui abbinarle.