Da quando ho in amicizia, nella vita prima e su facebook poi, Pasqualina e Maria Grazia, sento nomi di pasticcieri quasi prevalentemente francesi, abbinati ai capolavori che sfornano con puntualità. Grolet, Bachour, Hermé, Couvreur…. e lui, il più nominato Michalak.
Inutile dire che è anche inutile che io acquisti uno dei preziosissimi volumi di questi ambasciatori nel mondo della pasticceria, non sono capace nemmeno di rifare uno dei piccoli pasticcini salati di Montersino perché mi blocco davanti a polveri e polverine chimiche che lui utilizza con nonchalance, per restare in tema francese.
Però di Michalak mi sono sempre piaciuti gli choux craquelin, non tanto per quella screpolatura in superficie che credevo fosse difficile da ottenere, quanto proprio per aver scoperto che basta sormontare uno choux appena formato in teglia, da un dischetto di burro, farina e zucchero di canna, per ottenere la magia.
Complice un momento di gola e di bisogno di dolci, avevo acquistato una quantità impressionante di ingredienti dolci appunto al supermercato, e mi ritrovavo con freschissime more, panna spray, zucchero di canna e tantissimo burro tedesco (che Michalak abbia pietà di me), i bignè tutto sommato li so fare, dovevo solo preparare quei dischetti. Detto fatto ero in cucina, e poco dopo addentavo queste nuvole dal sapore di Paradiso.
A pensarci ora, quando ho creato i bignè, li ho fatti piccolini, tant’è vero che più che tondi, come volevo fossero, sono venuti simil panino di mcdonalds. E pure un pochino stortignaccoli. La prossima volta ne farò di meno come numero, ma decisamente più grandi (con dischetti di conseguenza più ampi di diametro), per poterli utilizzare come “coppetta” raccogli panna e frutti di bosco. E probabilmente sostituirò le foto, o le incrementerò. Voi preparateli grandi già in partenza, anche perché il dischetto sì li screpola, ma non li fa crescere troppo!