Oramai non si contano più le volte in cui ho definito le mie ricette qui sul blog, il mio comfort food per eccellenza. Dalla Parmigiana, al Gateau di Patate, passando per la Lasagna e arrivando alla Pasta al Forno, ma probabilmente ciò che accomuna le mie preparazioni preferite, quelle che mi confortano, mi coccolano, mi avvolgono e si depositano su pancia e culo, sono tutti quei piatti cotti al forno.
Le crespelle, ripiene di qualsiasi cosa, sono decisamente ai primissimi posti di questa classifica senza terzo posto dei miei piatti preferiti. Se il mio ripieno per eccellenza rimane il prosciutto cotto affumicato con la ricotta e formaggio filante, questa versione invernale, scrocchiarella per la presenza delle noci, è entrato di diritto nella Top10 dei ripieni da consigliare!
Le noci che ho utilizzato vengono dal mio albero, riparo dal sole d’estate, dramma autunnale per la caduta delle foglie, spettacolo in primavera per le sfumature delle foglie dall’arancio al verde chiarissimo, preziosissimo per il Nocino (più bio del mio non esiste), ma che mai fino ad oggi mi aveva dato noci sane che con le piogge non si bacassero prima di essere raccolte.
Addirittura quest’anno mi sono ricordata del periodo esatto per mangiarle fresche, scoprendo che la pratica di mangiare le noci fresche, non la conoscono tutti.
Io ricordo sempre con piacere quando mamma le trovava in frutteria da Emilio, le noci fresche, e le metteva a centrotavola lasciandole sempre un pochino umide. Erano Noci di Sorrento, profumatissime. E i gherigli erano ancora ricoperti da quella pellicina che se da secche si mangia, da fresche è di un amaro ai limiti del letale, e che va per forza di cose tolta. Questa pratica ti colora inevitabilmente le mani di giallo e le unghie di nero per un tempo interminabile. Non esiste spazzola in ferro o candeggina che tenga.
E quest’anno mi sono tinta volutamente le dita di giallo, mangiando le noci fresche direttamente dall’albero, spaccandole con un mega sasso, e utilizzando quel rituale come un ritorno a me stessa, dopo un lungo sfruttamento intellettuale e fisico a cui ero stata sottoposta nei mesi precedenti. Fu il mio rito liberatorio.
Il resto delle noci che non mangiai, lo ho fatto seccare, ed eccole qui, nella ricetta di oggi.
La base che uso per le crepes invece è sempre la stessa, oramai ho segnato nel mio quadernetto questa che non mi ha mai tradita o delusa, e questa utilizzo.
Per il ripieno, oltre alla ricotta e alla scamorza affumicata grattugiata, ho utilizzato una Mousse alle Noci di recente commercializzata da Philadelphia. E’ stata la ciliegina sulla torta, perché la ricotta, dal gusto di base anonimo, non accentuava il sapore delle noci, mentre la mousse ha reso il tutto meno granuloso e più “nociato“.
Diversamente da tutte le crepes che poi ripasso al forno, questa volta non ho utilizzato la besciamella, ma della semplice panna fresca, mescolata a tantissimo parmigiano. Le ha soffocate di meno, lasciando puro il profumo delle noci.