Mi ritrovo sempre piú spesso a dover decidere se fotografare o meno ricette di recupero che piú recupero non si puó, perché penso che di fatto tutti recuperino gli ingredienti avanzati da un pranzo o una cena, o quelli in scadenza in frigo, allo stesso modo in cui lo faccio io. Eppure a volte do per scontate cose che in effetti non lo sono.
E cosí ho capito, anche aiutata dai dati statistici del sito, che seppur banali e sdoganatissime, queste sono le ricette che vanno per la maggiore. E quindi ve le beccherete tutte.
Oggi tocca al risotto zucca (butternut) e taleggio che ultimamente ho preparato spesso grazie al Bimby e che l’ultima volta é avanzato perché lo ho preparato dopo uno shooting di una ricetta per la prossima Pasqua e quindi non era la sola cosa da mangiare a pranzo. Con il risotto avanzato perció il giorno successivo ho preparato le crocchette di risotto.
Lo so, col risotto avanzato si prepara lo street food siciliano per eccellenza che ha un altro nome e non crocchette di riso. Ma mi voglio tenere fuori dalla eterna polemica sul “sesso” delle palle di riso, detta alla napoletana maniera (se vi state chiedendo come chiamo io lo street food suddetto, uso il maschile). E quindi le ho chiamate crocchette di riso.
Grandi quanto le olive ascolane, proprio per fare in modo che diventassero un fingerfood da un boccone e via, devo dire che pur non avendo aggiunto alcunché al mero risotto raffreddato, il taleggio resuscitato dalla frittura, ha dato il meglio di sé.
Come la maggior parte delle cose che preparo per il blog ma che poi a casa non mangiamo per mille ragioni che non sto qua a raccontarvi, queste crocchette sono state il pranzo dei miei vicini. Le ho trasferite direttamente dal set a casa loro, erano ancora bollenti quando gliele ho consegnate e le hanno letteralmente inalate, facendomi mille complimenti su whatsapp per quanto buone fossero. Eppure avevo solo fritto del risotto avanzato dal giorno prima.
Inutile stare qui a dirvi che potete crocchettare qualsiasi tipo di risotto voi abbiate preparato in eccesso. Chiaro che se é privo di parte formaggiosa che restituisce cremositá al risotto dopo averlo polpettato e fritto, ce la dovrete aggiungere voi. Altrimenti se avete come base un risotto giá pieno di formaggio il solo sforzo richiesto sará quello di farne palline e impanarle.
Un risotto alla milanese, sebbene ci abbiate aggiunto Parmigiano al momento del servizio o in mantecatura, avrá bisogno, una volta trasformato in crocchetta, di un cuore cremoso e/o filante. Un cubetto di scamorza, di provola, di mozzarella, per farlo filare, o un cuore di gorgonzola, di taleggio, di Philadelphia, per renderle scioglievoli al morso. Senza niente, fidatevi, intorza!