Anche se c’è un evidente product placement nelle foto a corredo di questo post, vorrei mettere in chiaro fin da subito che i prodotti che vedete nelle mie foto, laddove decida di inserirli, ce li piazzo perché sinceramente mi sono piaciuti moltissimo, perché sono quelli che davvero utilizzo nella mia vita reale e non ne riuscirei a trovare una alternativa altrettanto valida. E quindi immaginatevi la mia sorpresa quando la Rizzoli Emanuelli mi ha proposto di diventare una delle proprie Taste Ambassadors. Non stavo più nella pelle, un marchio che in casa mia entra da anni, sia sottoforma di acciughe che di filetti di sgombro, che apprezzava i miei profili social tanto da scegliermi tra tanti blogger anche più blasonati.
In queste foto, oltre alla acciughe piccanti sottolio di Rizzoli, di cui mi sono innamorata della confezione anzitutto e del gusto poi, ci sarebbero anche dei peperoni corno bianchi, che ho trovato alla Lidl la settimana passata. Ma quelli non hanno un marchio in evidenza, fidatevi di quello che vi dico. Li ho trovati solo alla Lidl, e probabilmente sono del colore appena precedente ad un giallo degli stessi leggermente più maturi. Fatto sta che come li ho visti ho pensato a che ricetta e fotografia ci potessi fare, e in meno di 24 ore erano nel mio piatto, perfettamente accomodati su una fetta di pane bruscato.
Anche in questo caso, così come le recenti ricette presenti su questo blog, a parte il colore insolito dei peperoni corno (che invece si trovano nelle varianti arancione, rosso e giallo in qualsiasi supermercato), gli ingredienti sono pochi, reperibili ovunque e poco trattati. Questo perché spesso ci si ammazza a voler inserire nei blog ricette con ingredienti strani, spezie d’oltreoceano, e si tralasciano ingredienti più mediterranei e vicini a noi (e a volte anche alle nostre tasche).
Ora sembrerebbe che la nuova moda sia di chiamare con termini stranieri ciò che da sempre conosciamo ed indichiamo con altro nome. Le bruschette, il pane bruscato o crostone che dir si voglia, ora pare che si chiamino open sandwiches (parlate come magnate, datemi retta). Io ne ho preparata una, di bruschetta, sia chiaro, con questi peperoni prima appassiti e spellati in forno e poi cotti al cartoccio con tanti odori), Feta sbriciolata, acciughine piccanti Rizzoli, ovviamente, e capperini sottaceto. Facile, veloce e gustoso.
3 Comments
Pellegrina
4 Dicembre 2018 at 22:08
Parto dalla fine: non sai quanto ti capisco. Quando ho letto per la prima volta ‘sto termine da idioti, nel senso di provinciali fatti e finiti, mi è andata di traverso la ricetta! Che poi si trattava di una blogger bravissima e raffinata costretta a utilizzarlo per via di un contest o roba simile, tipo « giornata di » che aveva imposto cotanta alzata di gusto. Comunque il vertice dell’insipienza si è toccato con « experience », bah.
A parte cio’ per la prima volta una parola su una marca. Di tonno mangio solo quello e di acciughe pure, rigorosamente non piccanti. Piacciono anche alla mia mamma. Costa decisamente di più ma la differenza si sente tutta, anche in termini di leggerezza dopo averlo mangiato. Ora provero’ la tua ricetta.
Pellegrina
4 Dicembre 2018 at 22:11
Ehm « 22 » spicchi di aglio?
Valentina
4 Dicembre 2018 at 23:34
Uh mamma, sistemo subito!!!!