Mi ha fatto sempre orrore la festa della donna, l’8 Marzo e per questo vi salto a piè pari tutta la prosopopea che da sempre ci hanno spiegato nelle scuole. L’8 marzo che dovrebbe essere tutti i giorni e non solo l’8 Marzo e tutte queste belle cose…. che poi non si verificano, perché credo che l’Italia venga subito dopo l’America per i numeri altissimi di femminicidio.
Perciò, ma di che cosa stiamo parlando?
Dell’8Marzo, o di quello che stagionalmente era l’8 Marzo io amo solo la mimosa. E dico “era” perché oggi l’8 marzo le piante di mimosa sono belle che sfiorite in alcune regioni e ancora da fiorire in altre. Una pianta del cazzo, permettetemelo, perché fiorisce solo una manciata di giorni l’anno e poi, chi ha l’albero in giardino, combatte gli altri 340 giorni con la resina e le vespe attratte dalla sua resina. Però che ci volete fare? A me piace tanto.
Nel prato libero di fronte casa di Roberto c’è una mimosa enorme, selvatica mi spiegava una sua vicina, che profuma meno di quella classica. Io non ci vedo nessuna differenza ed il profumo è parimenti inebriante. Fatto sta che dal 20 di Febbraio era in pieno rigoglio di fioritura, e a tutt’oggi tutte le donne del quartiere si recano all’albero come ad un confessionale e vanno via con mazzi enormi di mimosa.
Anche io ho fatto lo stesso un paio di giorni fa e, tornata a casa, ho preparato un vaso meraviglioso di questi piccolissimi ponpon gialli e mi sono messa in cucina a preparare qualcosa che li ricordasse.
Di preparare la torta mimosa classica non ci ho pensato nemmeno, io e le torte viaggiamo su due binari paralleli che mai si incontrano, e così, immaginando colori, forme e sapori della torta mimosa, ho creato dei cupcakes mimosa che la ricordassero.
Base di muffin allo yogurt al gusto di ananas con pezzettoni di frutta, frosting al Philadelphia e zucchero a velo con una bella dose di colorante gel Wilton giallo, e Pan di Spagna per dare l’idea dei “ponpon” bagnato con il liquido di conservazione dell’ananas sciroppato.