Ti piace la busta gialla? Acquistane una blu. Ditemi la verità, vi ci siete incazzati anche voi arrivati alle casse dell’Ikea? A me piace quella bustona dell’Ikea, me lo chiedi, ti rispondo che sì, mi piace, assai, ma la voglio gialla. Uguale a quella che mi sono trasportata per tutto il percorso obbligato, che mi ha slogato la spalla, ripiena di cose inutili che dentro l’Ikea diventano indispensabili. E arrivata alle casse me la devo comprare blu? Nossignore, io la voglio gialla, ci devo mettere i piumoni per portarli alla lavanderia.
Questo resterà il più grande mistero dell’Ikea, seguito a ruota dal mistero culinario di come mai, vai al ristorante Ikea, scegli le polpette con la salsina color vomito, le mangi e sono squisite tanto che te le sogni la notte e pensi che se devi morire, vorresti quelle come ultimo pasto. Poi vai nel negozio di food, le compri congelate, un pacco di 27 chili di polpette alla modica cifra di pochi Euro, e quando le cuoci a casa sanno di sportello di bagno da montare. E la salsina (che non mi ricordo chi mi disse fosse a base di mela, ma in realtà è un fondo bruno forse di renna allungato con la panna) che ti vendono liofilizzata in comode bustine come la crema di asparagi di Knorr, richiede ingredienti assurdi tipo la panna, che però deve avere almeno l’87% di grassi ed essere possibilmente acida.
Ad ogni buon conto io l’Ikea malgrado il mistero della busta e delle polpettine, che per dovere di cronaca si chiamano Köttbullar, la amo.
Più che camminare nelle aree attrezzate, dove poi mi siedo solo su ogni poltrona e non guardo altro, io adoro la zona mercato. Riesco ad entrare per comprare solo una ciotola o a vedere se ci sono piattini nuovi per il blog (questo mese ne ho trovati alcuni con un decoro a forma di foglie di prezzemolo che sono strepitosi) ed esco con le solite 4 marise, il tris di forbici che si aggiunge alle altre 15 che ho in cucina, il set di spatole nere da forno, 8 pacchi di sacchetti a chiusura ermetica, le candele alla ciliegia e al limone (a proposito, avete visto i vasetti di quelle al limone di adesso? Sono bucherellati come una forma di gruviera e chiaramente ne ho dovute prendere almeno 4), le mollette chiudipacco di patatine, la coperta di lana che si compra obbligatoriamente anche d’estate, due sleppe di batterie 2032 piatte che servono sempre, lo “stolkerkakka” che è una comoda spatolina azzurra con manico a tronco di cuore che serve appositamente per stendere lo stracchino nella piadina, ma che vendono SOLO col tappetino di silicone per impastare, e una pianta grassa che muore nel parcheggio di Porta di Roma.
Eppure dopo aver comprato tutte queste cose che di fatto non mi servono, perché già ce le ho, io all’Ikea ci vado per comprare il salmone. La solfa ve l’ho fatta in ognuna delle ricette di questo blog che contemplano il salmone quindi ve la risparmio, ma la settimana passata, quando sono andata a farne scorta dopo la rivelazione della vitamina D a zero, ho scoperto un meraviglioso reparto dolce, proprio alle spalle della cassa. Va sempre così, io arrivo, faccio scorta di salmone, e tra le braccia che si ibernano per portarlo tutto in cassa, e il terrore che si scongeli e che io debba mangiare 90 euro di salmone entro 24 ore, non guardo mai il resto delle cose edibili. I biscotti famigerati allo zenzero e alla cannella, ad oggi, credo di essere la sola al mondo a non averli mai comprati (e mangiati). E oltre a una marmellata di bacche rosse che pensavo fosse lampone ma ignoro cosa siano, ho trovato la droga. I Daim.
Si tratta di tavolette di cioccolato dello spessore degli After Eight, con la superficie sottilissima accartocciata come un lenzuolo al mattino, che racchiude uno strato golosissimo di caramello solido. Ogni busta contiene tre Daim. Per decenza non vi dico quante buste ne ho comprate. Vi dico solo che li ho spezzettati dentro i cookies fatti all’americana maniera. E li ho portati in regia audio dell’Eurovision perché se no li mangiavo tutti, con buona pace del glutine e del gastroenterologo.
Ora voi che all’Ikea ci andate, e che a parte il salmone, vi comprate le stesse cazzate inutili che compro io ogni volta, alla prossima gita cercate i Daim e preparate obbligatoriamente questi biscotti. E beneditemi. Poi se lo fate proprio il giorno che io dovrò fare il vaccino, una benedizione in più non guasterà di certo.
I Daim devono presenziare nei vostri frigoriferi come presenzia la bottiglia di latte, il lievito di birra possibilmente scaduto, il tubetto di concentrato di pomodoro e lo yogurt. E’ il sostituto di qualsiasi Kinder barretta, un concentrato felicizzante di energia. Guardate le foto, vi prego, guardate come si scioglie il caramello per risolidificarsi appena sfornati i biscotti. Non avete voglia di dare un morso alo schermo del vostro telefono (o tablet o computer)? Non mi vergogno a dirvi che ho letteralmente leccato la carta forno su cui erano rimaste tracce di caramello. E so che lo farete anche voi.