Questa è la seconda ricetta di Donna Hay che provo, dopo l’Impossible Pie al cocco e limone, e nemmeno questa volta ha sbagliato un colpo. Siamo perciò a due sue ricette sul mio blog, e visto che il detto è “non c’è due senza 3“, a breve ne arriverà un’altra. Ad onor del vero, ho selezionato una 15ina di ricette dal suo sito web, e sono tutte lì, nei preferiti del Mac, in attesa che mi torni la voglia di scrivere i papielloni a cui vi ho abituati, anche a ricette che non hanno un vissuto familiare nella mia vita passata.
Ho preparato questo flat bread, che si cuoce sulla griglia di ghisa che tutti abbiamo a casa, acquistata per quei momenti di voglia di light e di dieta in cui a pranzo cuociamo “solette” di petto di pollo senza olio, senza acqua, senza sale, (senza pollo 😀 ) e la sera mangiamo gli sportelli della dispensa. Lo ho preparato perché avevo bisogno di qualcosa, oltre al riso basmati, per accompagnare il calderone vero e proprio di White Murgh che avevo cucinato sempre per il blog. Il Naan lo avevo già fatto e pubblicato e quindi, da brava foodblogger, ho preparato qualcosa di differente, che potessi fotografare e pubblicare.
Il risultato sono stati 5 lunghissimi pani di una morbidezza indescrivibile, il primo dei quali ho letteralmente divorato ancora bollente, e che ho assolutamente decretato siano i migliori accompagnamenti dei miei pasti frugali tanto amati.
L’impasto, che ho lasciato lievitare fino a triplicarsi, altro che il raddoppio, è molto idratato, perciò risulta un po’ appiccicoso anche dopo la lievitazione. Vi basterà sporcarvi le mani di farina prima di modellare ogni pallina in cui dividerete il “blob” finale (5 per la precisione) e poi ungerle e stenderle con un mattarello.
Donna Hay consiglia di conservare i pani cotti dentro un canovaccio di cotone chiuso, per mantenerli morbidi. Io che sono una testa di legno non lo ho fatto, ma sono rimasti morbidi lo stesso, un giorno intero, messi sul tagliere che vedete in foto, appoggiato sul piano di lavoro in cucina. Voi fate come dice lei, comunque.
Potete vedere, cliccando qui, il Flat bread rifatto da Cecilia Mazzei, del blog Mamme in cucina e dintorni, perfettamente realizzato in occasione del mio mese da vincitrice del The Recipe-tionist di Cuocicucidici.
2 Comments
Cecilia
30 Marzo 2018 at 8:25
Valentina! Mi è venuta fame solo a leggere il post. E sono le 8.24 di mattina ed ho appena fatto colazione.
La griglia in ghisa ce l’ho, il lievito pure, la ricetta l’ho stampata, mi sa tanto che oggi la proverò.
Complimenti per tutto!
Cecilia
Valentina
30 Marzo 2018 at 9:18
Guarda è un pane di una semplicità formidabile, e di una bontà indescrivibile. Solo l’attesa che lieviti e poi addenti delle nuvole di bontà e profumo. Spero tu riesca a prepararlo e che te ne innamori come è successo a me.