Vi avevo già scritto dei friggitelli, i peperoncini verdi dolci, nel post a loro dedicato quando li ho inseriti all’interno di una lasagna. Ma ve ne riparlo volentieri anche adesso.
Nonostante io abbia sempre ammesso di utilizzare peperoni anche a novembre o dicembre, se li trovo al supermercato, e di consumare le melanzane tutto l’anno, sdoganate dal mio nutrizionista, attendo l’estate per iniziare da giugno in poi a comprare chili e chili di friggitelli, i piccoli e bitorzoluti peperoni verdi, più piccoli della varietà corno e soprattutto soltanto verdi (i corno sono di quattro colori: verde, giallo, arancione e rosso fuoco), che a fine estate poi si colorano anche un po’ di rosso. Li consumo sia come in questa ricetta di oggi, a contorno della qualsiasi, o crudi, tagliati a rondelline sottilissime, come ingrediente immancabile dell’insalata di pomodori di cui, nonostante gli effetti collaterali dell’ingestione di pomodori, faccio scorpacciate quasi giornaliere, per tutta l’estate.
Quella dei friggitelli al pomodoro è una ricetta tipica campana, dove queste verdure, insieme ai più costosi (e più difficili da reperire) peperoncini dolci di fiume, sono davvero molto utilizzati, tanto quanto la verza in Lombardia, o il radicchio in Veneto.
Quella che segue è la versione che si è sempre fatta in casa mia, e che credo non si discosti di nulla rispetto a quella di qualsiasi altra casa campana. Così come credo che non vari nemmeno la quantità di pane, possibilmente casereccio, che ci si mangia insieme.
Forse la sola differenza sta nel pomodoro con cui li si accompagna in padella. C’è chi utilizza i pomodorini tagliati a metà o in quattro parti, o chi, come me, usa poca passata (detesto semi e pellecchielle dei pomodori) o come mia mamma che utilizza il cubettato.
Ricordo bene che quando vivevo ancora a casa con mia mamma, e lei preparava i friggitelli, si spandeva per casa quel profumo ineguagliabile di peperone fritto, misto a pomodoro e basilico, ed era sempre una felicità. Anche quando li preparava mia nonna, che abitava due piani più sotto, si sentiva il profumo da fuori la porta. Erano anche tra i “mangiarini” preferiti di ritorno dal mare a Sibari, dove si trovavano tranquillamente dal verduraio, e mia mamma o zia Rosa li preparavano al mattino prima di andare al mare così al rientro erano già pronti da mangiare tal quali (perché sono buonissimi anche freddi) o appena riscaldati in padella.
Ad oggi, io che sono rimasta muratore d’animo e amo mangiare panini ripieni, mi ci faccio sempre un panino, il giorno dopo averli preparati, oppure ci farcisco bruschettone al forno, tagliando fette spesse di pane a lievitazione naturale, farcendole con i peperoncini verdi rimasti e sotto una fetta di provola affumicata. Ma io non faccio testo, mi faccio anche il panino con dentro la parmigiana avanzata (se avanza!) o con la frittata di patate.