La Carne Simmenthal® è sempre stato uno degli ingredienti di sgarro di mia madre, quello sfizioso, paragonabile per me alla maionese, o a quello di qualcun altro che so per le patatine o per il mascarpone. Insomma ognuno ha quell’alimento confortante, porcoso, assolutamente non sano, che ogni tanto si concede, che sia a dieta perenne o meno.
Sarei ingiusta se dicessi che mia madre ci ha privati degli sfizi. Abbiamo sempre avuto in casa le merendine di mulino Bianco, la sera ci preparava i pop corn, se tornavamo a casa con un pacchetto di patatine le mangiava insieme a noi, ci preparava toast, saltimbocca, patate fritte. La pizza la prendevamo spesso. Tutto questo per compensare i calderoni di legumi e di brodo che, per via del suo lavoro, ci somministrava 5 giorni su 7, almeno per pranzo. La sua predilizione sono sempre state le frittate: col prosciutto cotto, con dentro la mozzarella (ma anche la Sottiletta), con gli spinaci, con le cipolle fresche… però, ogni tanto, spuntava lei, la frittata (o anche uova strapazzate) con la carne Simmenthal®.
A lungo io non la ho mangiata, sono sempre stata schifettosa per alcune consistenze, ma oramai dovreste saperlo. Qualsiasi cosa sia moscio, gelatinoso, lento, soffice e “nuvoloso” io non lo mangio. Immaginatevi quindi il brodo gelatinizzato che racchiude la carne in scatola… ed immaginatelo amalgamato ad un composto di uova che, nel caso delle uova strapazzate, deve restare moscio per regola. Il profumo però era inebriante, la desideravo e me ne facevo dare sempre una forchettata a patto di sceglierla dove, visivamente, non c’era gelatina. Quando mi aprivo una scatoletta di Simmenthal® per mangiarla tal quale, la vivisezionavo, così come oggi ancora viviseziono le salsicce (quelle che si mangiano coi friarielli), privandole dei pezzi di grasso ben evidenti.
Oggi ogni tanto me la faccio, togliendo dalla scatola aperta solo i pezzi di gelatina più grossi, che di solito sono in alto, e riempiono lo spazio in cima. La frittata con la Simmenthal® non è facile da arrotolare e girare, anche col metodo del piatto, perché la gelatina si scioglie e la rende molto (troppo) morbida. E così, se la cuocio in padella, la faccio nella versione strapazzata ma ben cotta, altrimenti la cuocio in forno, nell’apposito fattapposta che ho ricevuto in regalo da Pasqualina qualche Natale fa, e con cui cuocio sempre le mie frittatine di verdure. Ve le ricordate le frittatine primavera o quelle coi fiori di zucca?
Il procedimento è facile, basta sgranare grossolanamente la carne Simmenthal® nelle uova già sbattute, salate e arricchite con una generosa manciata di Parmigiano Reggiano grattugiato, pepe se vi piace (ma io non ce lo metto) e cuocerla in padella o al forno.
Da quando ho scoperto la cottura in forno, devo dire che la preferisco, lungi da me il fatto che sia più leggera perché queste frittate tutto sono meno che light, ma perché il composto rimane corposo ed alto. E il boccone dà maggiore soddisfazione.
2 Comments
Luisa Sorrentino
25 Ottobre 2020 at 0:55
Anch’io non gradisco la Simmenthal per lo stesso motivo, ma sai una cosa? Ora che ho letto, penso che ne prenderò un paio di confezioni.
Le fornate, come le chiama Mario, concordo con te, danno più soddisfazione delle semplici frittate!
Valentina
25 Ottobre 2020 at 16:32
Si, hanno più consistenza