A differenza di quanti sostengono che le mele cotte facciano subito malattia, malessere, tristezza e ospedale, a me piacciono e sono sempre piaciute.
Fin da piccola al posto degli omogeneizzati, mia mamma e mia nonna grattugiavano le mele per darmi la frutta, su una improbabile grattugia di vetro che avrebbe dovuto avere lo scopo di non farle annerire ma di fatto la poltiglia che amavo era di un color marroncino tutt’altro che invitante.
Quando dodici anni dopo é nato mio fratello, insistevo per dargli io gli omogeneizzati di frutta perché di quelli alla mela (ma anche alla pera) un paio di cucchiaini li mangiavo pure io.
E poi il dolce che spopolava a casa mia era la torta di mele di mia nonna, l’inimitabile ed inarrivabile, che lei preparava spesso e per diletto, insomma non solo in caso di cali glicemici, alternando le preparazioni di questa torta col Prestofatto.
Sta di fatto che mentre oggi sento di amiche che fanno finanche difficoltá a mangiare i dolci con le mele e le mele cotte, da quando ho il Bimby e ho scoperto la velocissima ricetta delle Mele Insaporite con zucchero di canna, burro e cannella, ho iniziato a fare merenda. Mai fatta prima, con la disperazione di qualsiasi nutrizionista dal quale sia andata.
Le frittelle con le mele le ho sempre mangiate peró solo in Alto Adige, amandole essendo lí i piú grandi produttori delle mele migliori al mondo, e le ho sempre e solo poi viste fotografate nei blog e feed di Instagram degli altri.
Poi ieri mi sono decisa, essendomi svegliata nel giusto mood ed avendo iniziato a friggere dalle sette del mattino palline di risotto avanzato dal giorno prima. Insomma ieri ho preparato le mie prime frittelle di mele, approfittando di avere nel cestino della frutta quattro enormi mele stark in decomposizione e che ho mangiucchiato dilazionandole per tutto il giorno per tenermi lo stomaco pieno prima di andare a prestare servizio in Biblioteca (mi toccava il turno serale ieri).
Quattro mele finite alla velocitá della luce.
Avrei potuto attingere a qualsiasi ricetta dal web perché soprattutto in questo periodo di Carnevale, queste frittelle vanno per la maggiore. Blogger blasonati e non le preparano, anzi é finanche insolito che io rispetti una “usanza” inflazionata come quella di oreparare una ricetta che finirá per perdersi del mare magnum di altre ricette tutte uguali. Ma non ho resistito, la gola e il primo premestruo dopo l’intervento all’utero hanno deciso al posto mio. Invece ho scelto di seguire la ricetta del Cucchiaio d’Argento, per non sbagliare.
La tecnica di inserire un solo uovo intero e per ultimo un albume montato a neve, mi ha fatto avere frittelle che definire soffici é un eufemismo ma soprattutto che non si sono afflosciate tra il passaggio dalla padella al set fotografico.
Strumento indispensabile per preparare questa ricetta è il levatorsoli, quello che partendo dalla mela intera, vi permette di creare un buco al centro togliendo “streppone” e semi.