I funghi pleurotus sono da sempre i miei preferiti. Ricordo che da piccola mia mamma li preparava spesso come contorno, al sugo di pomodoro dopo averli rosolati in padella, con aglio, salsa di pomodoro, e di sicuro del peperoncino piccante. Mi piaceva la loro callosità, che rimane anche se sono ben cotti, non tanto nel “ventaglio” ma verso il gambo. Allo stesso modo preparava anche i funghi chiodini o pioppini, acquistati in barattolo in acqua di conservazione. Di recente li ho trovati, commercializzati da D’Amico (no adv) che per me è sinonimo di garazia di qualità quando si tratta di sottoli, e ne ho acquistati due barattoloni, proprio per poterli rifare come li preparava mia mamma (e non è detto che non li fotograferò proprio per la sezione dei contorni, che devo rimpinguare). La D’Amico li chiama Famigliola!
I pleurotus mi hanno poi sempre ricordato le foglie di gingko, che adoro e che saranno anche oggetto del mio prossimo (ed ennesimo) tatuaggio, e lo stesso effetto me lo fanno anche i finferli o galletti, che del gingko hanno anche la colorazione gialla intensa. Il mio dirimpettaio ha un enorme albero di gingko nel giardino sul retro della propria villetta, e quando è il suo momento (tra poco) quell’albero diventa una immensa massa gialla che spicca nel verde del panorama. Dovessi ricordarmi di questo post quando l’albero diventerà giallo, vi caricherò postuma una sua foto che gli renda giustizia.
Ad ogni modo, pur continuando a cucinare ad oltranza, da ottobre in poi, i pleurotus in padella, sia nella versione rossa di mamma che in bianco e sfumati con vino bianco, in accompagnamento al riso in bianco o al pollo, spesso li preparo al forno, come mi insegnò un paio di anni fa la mia amica Lucia, così che vengano un po’ croccanti o “arruscati” come si dice a Napoli. Ne preparo una discreta quantità, li condisco in modo leggero e sono perfetti anche per chi dovesse essere a dieta. Aglio in polvere, olio extravergine di oliva, prezzemolo fresco (ma anche la menta fresca ha un suo perché in questa preparazione) e peperoncino a rondelle con un pizzico di sale fino. Tutto qui.
Sono così buoni che sovente li mangio assoluti, senza accompagnamenti di sorta, al massimo su una fetta di pane ben bruschettato.
Il mio dietologo mi disse che i funghi praticamente non hanno calorie, e sempre senza farseli andare a noia, possono essere mangiati tutte le volte che si vuole. Io ne approfitto quindi sempre, non perché sia a dieta (e dio solo sa quanto dovrei invece) ma proprio perché mi piacciono un sacco.
Ora già lo so che con questo post mi guadagnerò una filippica da Alessandro, che rimpiange i periodi del pollo fritto e del junk food, ma questo è il momento dell’anno che preferisco, non solo per i colori e le temperature e il foliage, ma anche a tavola, perché ci sono gli ingredienti che amo e che desidero tutto il resto dell’anno. E i funghi sono uno di questi. D’estate trovo le vaschette di funghi misti, che spesso li compri e sono già mezzi ammuffiti dentro. Adesso è la stagione giusta per funghi profumati e callosi, e io ne approfitto, con buona pace del mio silenzioso amico che mi legge. Ad ogni buon conto, venerdì ci sarà una nuova ricetta a base di funghi, ma non sarà esattamente quello che sembra. Non posso dirvi di più, solo che ci ho combattuto tutto il giorno, e spero che le darete il giusto onore.