Non ho mai fatto mistero di avere dei problemi seri a mangiare la ricotta. E il problema è la sua consistenza. Da piccola mi obbligavano a mangiarla e la tenevo in bocca delle ore. Pensateci, una roba già di per sé dalla consistenza discutibile, tenuta in bocca ciancicata ore. Capirete bene, quindi, che preferisco non mangiarla, almeno assoluta.
La adoro però nei ripieni di torte rustiche, sempre addizionata a qualcosa d’altro, chiaramente, è parte immancabile del ripieno delle mie famigerate crepes al forno, ingrediente fondamentale di panzerotti e pizze fritte, ed è la parte caratterizzante del mio comfort food per eccellenza: i fusilli bucati corti con la ricotta (e pomodoro e taaaanto basilico).
I fusilli con la ricotta nascono come penne, nel senso che mia mamma prepara questo piatto di pasta utilizzando le penne, rigate e non. Io lo ho poi perfezionato, scegliendo un formato a me più congeniale, che trattenesse quella che, a mio giudizio, è la dose giusta di sugo alla ricotta per ogni forchettata. Ma anche che sono un po’ maniaca, tutto sommato, ve lo avevo già detto, no? 😉 E ho aggiunto, come tocco finale, una grattugiata non di Parmigiano, presente invece nel sugo, ma di scamorza affumicata.
Poi ognuno ha il suo formato di pasta preferito, per questa preparazione che è conosciuta in tutto il Sud d’Italia. Quando, infatti, ho detto a Lucia che era uno dei miei piatti preferiti, anche lei mi ha confidato che spesso desidera mangiare un piatto di “manfredi” con la ricotta.
Perciò, qualsiasi sia il vostro formato di pasta, corta o lunga, preferito, con pochi ingredienti, buoni, si prepara in poco tempo un piatto da Re.
Me la preparo spesso, sia in inverno che d’estate, e ogni volta che invio la foto del piatto (non con reflex ogni volta, un mero scatto col cellulare) nella chat di famiglia di Whatsapp, la risposta che ricevo è sempre la stessa ” Ma da quando tu mangi la ricotta?“. Come vedete, non dico bugie. La ricotta la mangio quasi solo così.