Diciamocelo subito: gli gnocchi di zucca, tra tutte le varietà di gnocchi esistenti in cucina, sono i più difficili, perché sbagli di qualche grammo la quantità di farina e vengono duri come le amigdale. A me piacciono tanto ma proprio per questa caratteristica difficoltà, spesso preferisco comprarli.
Qualche giorno fa però ho visto il reel su Instagram di Mei, una ragazza credo coreana, che la mia amica Tania chiama la “all White” perché fa tutte fotografie extra chiare, nel quale preparava gnocchi di patate dolci a forma di zucca, e ho pensato immediatamente di rifarli anche io.
Mi sono accorta solo oggi, perché dovevo taggarla qui nel post, che Mei aveva inserito anche la ricetta per prepararli, cosa che non fa mai, e così mi sono affidata alla ricetta di Benedetta Rossi per gli gnocchi di zucca più sostenuti (di solito io li faccio diversamente, senza patata lessa e senza uovo e li pocho direttamente in acqua, facendo uscire un salsicciotto dalla sàc a poche e tagliando con le forbici gli gnocchi della grandezza che voglio, come si fa con gli gnocchi alla parigina). Da Mei ho preso solo l’idea della formazione delle piccole zucchette di gnocco.
Credo che non avrei mai potuto scegliere una ricetta diversa o migliore per dare il benvenuto all’autunno, sublimando quel mio gusto di fotografare i colori caldi, l’arancione, il verde, il marrone. Ci pensavo proprio scattando le foto di questi gnocchi di zucca, che quando fotografo cose che mi piacciono nei colori, nel setting, ci passo le ore e faccio mille scatti (sì, se ve lo state chiedendo, un foodblogger mangia freddo o riscaldato), mentre quando preparo cose buttate là, al terzo scatto mi sono già rotta le balle.
Ho imparato ad apprezzare la zucca soltanto da un paio di anni, dallo scorso anno poi ho scoperto la Butternut, a pieno titolo al primo posto nella mia classifica delle zucche (al secondo posto ci sta la Delica e al terzo posto troviamo la Hokkaido). E’ l’ortaggio simbolo dell’autunno, molto versatile per il suo gusto delicato che basta poco per accentuare. Si sposa benissimo con un semplice condimento burro e salvia (quello che ho usato io per la presentazione), o con una bella fonduta di formaggi puzzosi (taleggio e gorgonzola soprattutto) con o senza pancetta o speck abbrustoliti, con un bel ragù di funghi, o anche con una salsa di noci, come suggeritomi da Vincenzo (amico ed autore del blog Prendiamoci del Tempo).
E perciò mettetevi l’anima in pace, così come in primavera fioccavano le ricette con gli asparagi, questo autunno vi proporrò diverse cose con la zucca, di facile esecuzione e di grande sapore, lo giuro.
La tecnica per preparare gli gnocchi di questa forma è perfettamente descritta visivamente nel reel di Mei, che vi ho linkato ad inizio papiello. Ma vi ci vuole necessariamente dello spago da cucina.
Avevo già preparato il pane a forma di zucca, ma in quel caso la palla di impasto veniva avvolta da spago oliato e legato, così che lievitando e crescendo, si ottenesse una naturale forma di zucca.
In questo caso gli gnocchi vanno fatti a palline di 18/20 grammi, e poi con lo spago si creano 4 pressioni creando gli “spicchi”. Dopo una mezz’oretta di riposo in frigorifero (l’impasto è appiccicoso, ma vi prego non aggiungete farina se no vi vengono duri dopo averli cotti) giuro che manterranno la forma in cottura.