Gnocco Fritto

4 Settembre 2017Valentina

Prep time: 2 Ore 30 Minuti

Cook time: 30 Minuti

Serves: 4

Per fortuna nei titoli delle ricette non ho mai messo l’articolo, altrimenti oggi mi sarei trovata in difficoltà. Automaticamente si è portati a dire LO gnocco fritto, eppure, quando un annetto fa circa, commentai su Facebook un post di Laura Rangoni al riguardo scrivendo lo gnocco fritto, un altro dei commentatori mi fece un cazziatone che mai scorderò… si dice IL gnocco fritto!

La tradizione va rispettata anche nei nomi delle pietanze, per come sono diffuse e conosciute, e in alcuni casi se ne mantiene il dialetto. Lo stesso accade per i Taralli ‘nzogna e pepe. E’ chiaro che se ad un Napoletano dite Taralli sugna e pepe, vi capisce lo stesso, ma di certo sotto i baffi si fa una sonora risata. E anche qui ho un aneddoto, che nulla c’entra con il gnocco, ma che appartiene ai miei ricordi di tanti anni fa.  In Campania, uno degli street food per eccellenza, che a me però fa venire i brividi al solo pensiero, è ‘o Pere e ‘o Muss’, piede di maiale e muso di vitello, bolliti e serviti su carta oleata ripiegata a mò di ciotolina e conditi con olio, sale e molto limone. Una amica che voleva raccontarmi la serata trascorsa il giorno precedente, mi disse che aveva mangiato “piede e labbro”. E’ chiaro che non le risi in faccia, ma questa italianizzazione ha fatto ridere e sorridere la mia intera famiglia, per anni ed anni.

Quindi quando mangiate o preparate il gnocco o ne parlate al plurale, “stasera faccio gnocchi fritti” e non vi sbagliate, oppure chiamatele crescentine, che sono la stessa cosa!

Sono bombe caloriche che, nonostante sappiate che vi si stanno accumulando tra pancia e inguine o tra natica e coscia, non potete fare a meno di mangiare. Si accompagnano con salumi, squaquerone e tradizionalmente anche con sottaceti.

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Gnocco fritto

  • Prep time: 2 hours 30 minutes
  • Cook time: 30 minutes
  • Total time: 3 hours
  • Serves: 4

Una bontà. Nuvole soffici di impasto da farcire con squaquerone, salumi e accompagnare con i vostri sottaceti preferiti. Per un pasto frugale ma completo, e senz'altro di conforto per lo spirito (meno per il girovita).

Ingredienti

  • 500 grammi di Farina Manitoba tipo 0
  • 1 cubetto di Lievito di birra
  • 250 grammi di Latte, tiepido
  • 10 grammi di Sale fino
  • 20 grammi di Acqua frizzante, se il latte non fosse sufficiente
  • 50 grammi di Strutto
  • Olio di Semi, per la frittura

Procedimento

  • 1)

    Sciogliere il cubetto di lievito di birra fresco nel latte tiepido, mescolando bene con un cucchiaio.

    Impastare in planetaria (o ciotola a mano) la farina con il sale e lo strutto, dopodiché aggiungere il latte con il lievito e, se necessario, aggiungere poco alla volta anche l’acqua gassata.

    Impastare fino a che si ottiene un panetto compatto ma morbido, riporlo in una ciotola, coprirlo con pellicola alimentare trasparente e metterlo in un luogo chiuso lontano da correnti d’aria e possibilmente caldo (io lo ho messo nel forno chiuso con la luce accesa) a lievitare per 2 ore.

    Dopo la lievitazione, sistemare l’impasto su una spianatoia e iniziare a stenderlo con le dita.

    Con un matterello, stendere l’impasto fino ad uno spessore di 2 cm al massimo, meglio se 1 cm.

    Con una rotella taglia pizza, creare dei rombi di impasto.

    Friggere un rombo per volta in abbondante olio di semi e, quando si iniziano a gonfiare, girarli e friggere fino a quando iniziano a dorarsi.

    Mettere a scolare su carta assorbente.

    Servire caldi, accompagnati da affettati misti di vostro gusto, squaquerone e sottaceti.

Note

La ricetta è della sfoglina professionale Ilaria Casini, tratta dalla tradizione della propria famiglia.

6 Comments

  • Elisa Baker

    4 Settembre 2017 at 10:02

    Io da Bolognese la risolvo chiamandole magnifiche crescentine ahahahahahhaha… brava Ebner dipendente … he questo sei alla fine ahahahahahaha, scherzo of course! Baci

    1. Valentina

      4 Settembre 2017 at 10:06

      Ihihihihih adesso il nome ha subito una evoluzione in Kepnene 😀 devi stare al passo eh ahahahahahahah Grazie, se ho la tua approvazione bolognese, allora sono a cavallo. Ma la ricetta è validissima, viene dalla famiglia di una amica persa di vista, ma che ho conservato e rifaccio spesso, sicura di non sbagliare.

  • Simona

    4 Settembre 2017 at 13:44

    Apprezzo l’omissione del valore calorico !!😂Aspetto la tua prova del gnocco fritto modenese..senza lievito!!daje che ti piacerà!

    1. Valentina

      4 Settembre 2017 at 13:45

      Senza lievito? Woooooow, da te la trovo la ricetta? Le calorie so’ dettagli ahahahahaha

  • Simo

    4 Settembre 2017 at 23:27

    mamma mia per quel tagliere potrei fare una pazzia….quanto mi piace!!!!!!!!
    Bacione

    1. Valentina

      5 Settembre 2017 at 6:47

      Simo ma lo sai che lo ho pagato 1 Euro da Tiger??????

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