Ho mangiato gli gnudi per la prima volta nel ristorante La Solita Zuppa di Chiusi, in quanto una delle 3 alternative alle zuppe tra i primi piatti proposti nel menù del locale (insieme ai tagliolini al papavero e zenzero e al ragù bianco). Quel giorno non avevo voglia di zuppa, forse perché la stagionalità delle verdure non ne permetteva una che mi piacesse o mi ispirasse, e così ho avuto modo di assaggiare queste palline morbidissime, che altro non sono che il ripieno dei ravioli, cotto senza sfoglia, a cui si aggiunge un pochino di farina per tenerli insieme.
Senza saperlo proprio qualche settimana fa avevo preparato degli gnocchi di ricotta e barbabietola, ma si trattava alla fine della fiera di gnudi rosa 🙂
Fatto sta che quando ho consultato i miei pochissimi libri di cucina toscana, non ho trovato nulla sugli gnudi, e così ho sbirciato nel blog di Sara Sguerri, Pixelicious, utilizzando la sua ricetta di base per fare gli gnudi per la prima volta nella mia vita, apportando un paio di modifiche sostanziali. Li ho rifatti due volte, se devo essere sincera.
La prima volta avevo frullato gli spinaci nel food processor, prima di aggiungerli alla ricotta, e avevo utilizzato l’uovo. Ma il composto era troppo morbido, impossibile da ridurre in palline, e così ho dovuto aggiungere più farina di quanto richiesto dalla ricetta di Sara che trovate qui.
La seconda volta ho tritato gli spinaci lessi, ben strizzati, a coltello, ho aggiunto la ricotta, il sale, la noce moscata, il Parmigiano Reggiano e la farina di spinaci selvatici, senza aggiungere l’uovo. E la seconda volta ha dato vita al piatto che vedete in foto e che rifarò spesso, vista la semplicità con cui si preparano gli gnudi e il sapore assolutamente delizioso degli spinaci in unione alla noce moscata.
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