Avete presente Padre Maronno? Quel personaggio meraviglioso creato da Maccio Capatonda, a cui caduta una pezza marrone in testa camminando sotto un balcone, iniziò a predicare in giro avendo, secondo lui, ricevuto la chiamata e il segno divino? Al telefono con sua madre urlava “pare che sono sanDo”… ebbene, anche nel mio caso, pare che mi sono convinDa, ad usare le farine senza glutine.
Cosa mi ha spinto? Qual è stato il segnale divino equivalente della pezza marrone di Padre Maronno? I trigliceridi alti usciti dalle analisi, mentre tutto il resto, colesterolo incluso, glicemia, transaminasi e tutto è perfetto, “comme a ‘na criatur‘” come ha detto Pasqualina. Sentito il medico di base, pare che la causa, oltre alle 4 banane che mangio ogni giorno per attenuare i dolori di stomaco (lo so, lo so avete strabuzzato gli occhi, ma che mangio troppe banane lo ho scoperto solo ieri) siano i prodotti industriali senza glutine, perché la mia pigrizia e la mia reticenza mi spingono a comprare cose già fatte e a non provare a farle da sola. Queste cose contengono grassi e zuccheri per renderle appetitose (fosse vero), e i miei trigliceridi sono saliti. Cioè il trigliceridi… parliamone. Avessero detto il colesterolo. I trigliceridi. Vabbeh.
Ad ogni buon conto, poche ore fa ho fatto un ordine di farine senza glutine, per le quali ho speso quanto la visita dal gastroenteologo del 26 p.v., che mi arriveranno lunedì, spinta da una foto golosissima che mi ha mandato Lidia con una minaccia niente affatto velata. Queste se non le fai mi incazzo. Si tratta di xxx (non posso dirlo), home made e glutenfree. Così belle, gonfie, soffici e dorate, che sembrerebbe quasi una supercazzola, dato che le cose glutenfree vengono sempre di quel colore pallido malattia.
Devo dire la verità, su Instagram ogni volta che parte la mia lamentela sul come sono sfortunata ad essere celiaca, arriva una serie di fatine buone che cercano di convincermi a provarci, che mi motivano. Luisa che mi manda dispense di corsi che fa lei sul glutenfree, studi sulle farine, buoni sconto, Lidia che mi coinvolge in progetti futuri e mi manda foto di cose appetitose che sperimenta lei e che poi passa a me per provarle ed acquisire più fiducia. Poi ci sta Stefania Fornostar che del glutenfree è regina, dal cui blog ho salvato nei preferiti qualcosa come 100 ricette che prima o poi farò. Ma se non m ci metto io, mi sa che i trigliceridi non si abbasseranno.
Questa di oggi è una ricetta velocissima di Lidia, per la quale lei manco il post sul blog ci ha sprecato tanto che è facile, ma ci ha fatto un bellissimo Reel su Instagram (x Alessandro: ti devi iscrivere per forza, o il reel a cui mi riferisco non lo vedrai mai). Me ne sono innamorata a prima vista, tanto che ho infilato un leggins e sono andata di corsa al supermercato a comprare la pasta per pizza Buitoni (sia benedetto il Sig. Buitoni per pizza e sfoglia senza glutine, la brisè meno, diciamolo).
Cinque minuti dopo il mio rientro a casa questi nodini erano nel forno. Li ho spennellati di olio perché, come sapevo e come ha ricordato Lidia, le cose glutenfree tendono a restare candide. Come ripieno ho utilizzato lo stesso suo, concentrato di pomodoro spennellato, origano, sale fino e pecorino, ma i prossimi (perché li rifarò) saranno lievemente più ricchi, pensavo di aggiungere degli sfilaccetti si speck e della fontina grattugiata al posato del pecorino, o del pesto senz’aglio al posto del concentrato di pomodoro e scamorza affumicata o granella di noci, e poi qualcuno con la nduja vuoi non farlo?… insomma, ora che so che non è proprio tutto il male quanto è senza glutine, ogni tanto qualche gomitolo continuerà a transitare dalla cucina al tavolo.
Per vedere come si chiudono, dovrete necessariamente guardare il video reeldi Lidia su Instagram, cliccando qui . Vi renderete conto che è di una facilità imbarazzante chiudere la pasta per pizza a creare questi gomitoli. Chiaramente per chi usa quella senza glutine, esiste solo la versione tonda, quindi ci sono due “vele” laterali che cuocerete lo stesso ma sono una sorta di scarto, non plasmabile. Se usate la pasta per pizza normale, voi compratela rettangolare.