Ormai due anni fa, avevo visto sul blog della mia amica Michela De Filio, Menta e Rosmarino, i suoi grissini al gusto di aglio, olio e peperoncino, che potete trovare cliccando qui.
Trattandosi di uno dei miei piatti preferiti, gli spaghetti aglio, olio e peperoncino, sono stata colta da un entusiasmo folle, solo all’idea di poter avere gli stessi sapori e profumi all’interno di un grissino. Ma lei è una delle regine della panificazione, e i suoi grissini, almeno per me, non erano di facile realizzazione.
E così ho atteso che mi venisse la voglia e soprattutto la pazienza per affrontare la preparazione come Michela comanda.
La forma di grissino più antica e tradizionale è indubbiamente il rubatà che in dialetto piemontese significa letteralmente “caduto rotolando“, ha una lunghezza variabile dai 40 cm agli 80 cm ed è facilmente riconoscibile per la caratteristica nodosità, dovuta alla lavorazione a mano. Il rubatà di Chieri è incluso nella lista dei P.A.T, Prodotti Agroalimentari Tradizionali Italiani del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
L’unica altra forma di grissino è quello “stirato”. Il grissino stirato si differenzia dal rubatà in quanto la pasta, invece che essere arrotolata e leggermente schiacciata, viene allungata tendendola dai lembi per la lunghezza delle braccia del panificatore, il che conferisce maggiore friabilità al prodotto finale.
2 Comments
Michela Menta e Rosmarino
9 Ottobre 2017 at 12:51
Che sorpresa e che onore tesoro. Non avevi nessun motivo di attendere perché sei brava e lo sai.
Tutte le tue preparazioni sono un invito al buon cibo.
Ti stimo e lo sai.
Un abbraccio grande e grazie ancora :*
Valentina
9 Ottobre 2017 at 13:46
tvb