Sono passati anni dalla prima volta che vidi questo minuscolo alveare di zucchero scorrendo la homepage di Facebook. Lo aveva preparato Shamira Gatta, ma siccome all’epoca io mi avvicinavo ai fornelli e lei sferificava come se non ci fosse un domani, mi ero convinta che fosse una cosa difficile e lasciai perdere, passando ogni tanto da lei su Lovely Cake a guardarlo come simulacro di adorazione, quando volevo scendere con i piedi per terra.
Meno di un mese fa, l’amica Paola Lena scrisse un post su Facebook nel quale asseriva che guardare Masterchef Australia per una persona curiosa come lei fosse deleterio. Aveva appena visto i concorrenti dell’edizione attualmente in onda cimentarsi nella preparazione dell’Honeycomb. E lo aveva rifatto, utilizzando miele, glucosio e zucchero, e ovviamente il bicarbonato, l’agente chimico che dà il via alla reazione che crea queste bolle interne, queste camere d’aria che regalano al dolce l’aspetto ed il nome di alveare!
Ho quindi acquistato il glucosio anche io, di miele ne ho a bizzeffe, regalo di Andrea di Pinerolo che lo produce come hobby… ma il risultato non mi è piaciuto, né in termini di sapore, troppo dolce, né in termini di aspetto. Chiariamoci, le bolle c’erano, ma non erano belle grandi, trasparenti. Era tutto più compatto. Ci ho provato una seconda volta, aggiungendo un filino di bicarbonato in più, ma nulla. Non era l’honeycomb di Shamira, quello per cui anni fa avevo perso la testa.
Ho deciso perciò di fare delle ricerche su Google e mi è apparso il blog della mia amica Silvia Zanetti, Officina Golosa, con una foto di honeycomb in trasparenza veramente bellissima. Ho aperto il post e ho scoperto che di Honeycomb ne esistono diversi, quelli col glucosio e miele, quello di Martha Stewart che prevede l’utilizzo di zucchero di canna grezzo e miele, e quello con il Golden Syrup a firma Nigella Lawson.
Silvia spiega che gli honeycombs fatti con il miele hanno un aspetto più compatto e meno alto ed alveolato rispetto a quelli fatti con il Golden Syrup. E così dopo aver fatto anche la versione senza glucosio ma sempre col miele di Martha Stewart, mi sono affidata a Nigella. Il risultato lo vedete in queste fotografie. Silvia aveva ragione, anche lei come un piccolo chimico ha sperimentato diverse versioni prima di approdare all’honeycomb della sua vita, quello che ha sempre mangiato in Inghilterra con il nome di Hokey Pokey (avendo parenti in Inghilterra che visita da sempre ogni anno).
Vi lascio qui nel testo la versione di Martha Stewart con il miele, cliccando invece qui potete trovare la versione che prevede il glucosio a firma di Paola Lena, rimandando invece alla scheda ricetta quella di Nigella Lawson.
Qualsiasi sia la versione di Honeycomb che vorrete provare, ricordate che è un croccante fatto di zuccheri, e l’umidità lo ammoscia irrimediabilmente, facendogli perdere la caratteristica croccantezza e il sapore. Va quindi o conservato immediatamente in scatole di latta o sigillato con cioccolato fondente.
Per cosa si utilizza l’honeycomb? A meno che non vogliate regalarlo come dolcetto, e pertanto va indiscutibilmente ricoperto di cioccolato, lo si utilizza, sbriciolato grossolanamente, come completamento croccante al topping di qualcosa, vedi cupcakes, gelato, yogurt.
HONEYCOMB di Marta Stewart
Ingredienti
150 g di zucchero di canna grezzo
40 g di miele
30 ml di acqua
1 cucchiaino raso di bicarbonato di sodio setacciato
Procedimento
Rivestite una teglia da forno dai bordi alti delle dimensioni di circa 20×20 cm. Portate a ebollizione zucchero, miele e acqua in una casseruola media, mescolando continuamente. Riduce il calore e cuocete, senza mescolare, fino a quando raggiungerete i 150°C (300°F).
Togliete dal fuoco, aggiungete il bicarbonato di sodio e mescolate velocemente e poco giusto per far sciogliere il bicarbonato. Versare delicatamente la miscela sulla teglia. Lasciate raffreddare. Questo honeycomb si presenterà più compatto e l’alveolatura sarà più piccola.
5 Comments
silvia
24 Gennaio 2018 at 18:15
Questo è un vero onore per me e tu sei bravissima 🙂
Valentina
24 Gennaio 2018 at 18:38
Onore mio, Silvia.
Simo
24 Gennaio 2018 at 19:20
…è da una vita che lo voglio provare, lo vidi fare anni fa in una trasmissione di Nigella, ed anche in una di Lorraine Pascale!
Deve essere irresistibile sui dolci al cucchiaio, ma credo anche sgranocchiato così 😉
Bacione cara
Marzia
7 Febbraio 2018 at 12:43
Domanda, forse sciocca, ma il Golden Syrup non sarebbe lo sciroppo d’acero?
Valentina
7 Febbraio 2018 at 12:56
Ciao Marzia. No, il Golden Syrup è zucchero di canna liquido, uno sciroppo di zucchero di canna acqua e limone. Lo sciroppo d’acero è altra cosa 🙂 Non era una domanda stupida, ho sbagliato a non specificarlo dandolo per scontato siccome lo uso abitualmente per molte cose.