Il termine hummus è di recente uno dei più abusati. Sapeste quanti ne ho visti, colorati, con barbabietola, avocado, carote, pomodori secchi (ci manca quello alla spirulina), ma quando quelle che dovrebbero essere solo delle eretiche aggiunte, diventano l’ingrediente caratterizzante di questo intingolo, ebbene, non si tratta più di hummus.
Assistevo ad uno scambio di battute qualche mese fa tra due persone, una delle quali mia amica, che asserviva che il fatto che ci siano aglio e ceci non fa per forza di ogni intingolo un hummus.
E siccome si rischia sempre di sbagliare, quando si tratta di questi intingoli caratteristici di paesi che non sono il proprio, mi sono affidata a Paola Lena, cara amica ed autrice del blog Pâte a Choux, che prepara un hummus comme il faut.
La preparazione originale prevede l’utilizzo di ceci secchi e fatti ammollare, poi bolliti, sbucciati e frullati. Io che sono una cialtrona, preparo l’hummus con i ceci del barattolo (vi ricordate cosa ci si fa con l’aquafaba, vero?), e quando ho letto che anche Paola, di tanto in tanto, nei momenti di voglia improvvisa di hummus utilizza i ceci in scatola, mi sono sentita un filino meglio.
I ceci li ho apprezzati relativamente di recente. Non erano tra i legumi preferiti di mamma, che invece ci ha fatte crescere a suon di fagioli e lenticchie (e brodo), ma forse anche per il solo fatto di essere legume, mi sconfinferavano poco. Credo di averli mangiati qualche volta a casa di mia zia, sua sorella, però le pellicine intorno mi si infilavano in quello spazio ristretto tra ugola e “cannarone” e morivo soffocata.
Poi sempre recentemente ho mangiato una crema di ceci non mi ricordo più dove, con vongole e gamberi, e la ho gradita tantissimo, tant’è che vorrei anche rifarla per il blog, e così mi sono detta che forse era anche ora di preparare qualche ricetta con i ceci. Ho comprato un pacchettino di ceci neri che mi aspetta nella dispensa, ho sempre un paio di barattoli di ceci prelessati, e i ceci secchi non li utilizzo più solo per la cottura in bianco della brisé di Michel Roux.
Come si mangia l’hummus? A ditate, a cucchiaiate, con la marisa di silicone, e con la Pita o qualsiasi altro pane piatto che possa fungere da cucchiaio. 😀 Quello nelle foto è il Chapati, che ho preparato con la ricetta di Sabrine D’Aubergine, e potete trovarla cliccando qui.
Inutile dirvi che l’hummus è diventato uno dei miei comfort food, da quando lo ho provato la prima volta fatto da me. E rientra appieno nel mio modo di mangiare preferito, il frugale. Io adoro intingere pani in salsine, più o meno unte, più o meno colorate e ricche di ingredienti e spezie. Adoro lo Tzatziki, il Babaganoush, e anche nel blog ho diversi di questi intingoli, perciò proprio l’hummus non poteva mancare!