Oramai è primavera, e un po’ per il detto “aprile dolce dormire“, un po’ per i primi tepori, in chiunque si affievolisce la voglia di cucinare, fosse solo per il fatto di evitare di avere una qualsiasi fonte di calore vicina a sé, dal forno, al fornello alla candela!
Ed è per questo motivo che quasi automaticamente a partire dalla primavera per proseguire in estate, tutti ci diamo al “salutismo”, sia in previsione della prova costume, sia perché creare piatti unici freddi ed insalatone ci evita di togliere tempo al sole, alle passeggiate all’aria aperta, per dedicarlo alla cucina.
Però, siccome anche l’occhio vuole la sua parte, dopo un po’ mangiare sempre le stesse verdure, pallide, crude, “come natura crea” ci fa stufare… e dare un tocco di fantasia anche ad una semplice insalata, ci permette di soddisfare sì lo stomaco ma anche la vista.
L’insalata che propongo oggi, è una insalata dai colori e sapori maghrebini. L’ho chiamata marocchina perché ho usato ingredienti dal colore di Tangeri, una delle sue città più belle secondo me, ed i datteri, tipici della zona, ma in Marocco probabilmente questa insalata nemmeno la han mai mangiata. Perciò, prima che qualcuno aizzi un cobra impifferato contro di me, “marocchina” è una licenza poetica.
L’arancione è il colore predominante, è il colore del sole, della maggior parte delle confezioni delle lozioni solari, della buccia degli agrumi, delle carote (che fanno tanto bene perché ci fanno abbronzare più velocemente).
Basta una occhiata e vi fionderete al mare, basta un assaggio e sarete trasportati in uno dei caratteristici mercati di spezie marocchini, ricchi di profumi e di sapori.
Ho utilizzato le arance che vendono nelle retine, quelle che, ad oggi, sono buone per fare le spremute al mattino. Questa insalata, per via degli ingredienti, carote a parte che si trovano tutto l’anno, è soprattutto invernale, sia per la presenza del melograno, che delle arance (Navel o sanguinelle, sarebbero “la morte sua”).
5 Comments
Pellegrina
14 Aprile 2018 at 23:15
Conoscevo un’insalata carote arance e harissa, questa mi pare un’evoluzione più interessante e delicata, anche per l’uso di coriandolo e cannella. Spero di provarla, e poi adoro i datteri freschi sono una droga!
Valentina
15 Aprile 2018 at 7:22
Grazie Pellegrina, io invece quella con l’harissa non credo di averla mai assaggiata, e devo provarla a questo punto. Si effettivamente questa insalata ha un sapore molto particolare che tende al delicato, provala e resto in attesa del tuo giudizio sincero.
Pellegrina
20 Aprile 2018 at 1:09
Fatta ottima insieme a petto di pollo arrosto freddo e riso. Il dattero equilibra la cannella (due ingredienti che adoro), la cipolla l’arancia e il coriandolo aromatizza le carote. Mangiata al sole di primavera in un prato davanti ai tulipani bianchi in pausa pranzo! La rifarò suciramente, senza paprika ché se la mangio posso morire.
Valentina
20 Aprile 2018 at 6:53
Mi fa tantissimo piacere che ti sia piaciuta ♡
Pellegrina
22 Aprile 2018 at 21:58
E’ vero il gusto finale è assolutamente delicato. Domani bis!