Kuku Bademjan

6 Febbraio 2020Valentina

Prep time:

Cook time:

Serves: 6

Quando Lucia ha scoperto che kuku in lingua persiana significa frittata è impazzita. Mi ha detto, io questo lo voglio fare, perché mi piace il nome, indipendentemente da quali spezie, od erbe o ripieno ci sia. E quindi ho deciso di pubblicare relativamente a tambur battente questa ricetta persiana, così che lei possa farlo.

Le melanzane… ora lo so che state storcendo il naso ma la mia amica Antonella, diabetologa ed endocrinologa, che mi offre i suoi consigli mi ha detto che siccome io ho sempre fastidio a mangiare il pane senza glutine perché da sola non me lo faccio e quello confezionato sa di acetone per le unghie, le melanzane sono l’unico ortaggio che può sostituire degnamente il pane, sicché fanculo la stagionalità, io le melanzane le mangio tutto l’anno. Voi potete pur sempre tornare a questa ricetta verso luglio, così state a posto con le vostre fisime.

La frittata con le melanzane, Kuku Bademjan, è una delle tante varianti di kuku persiane.

Il kuku è un piatto tipico dei picnic e delle scampagnate, in Iran. A base di uova, non sono proprio frittate, data la presenza di un pochino di farina, di pangrattato secco o fresco e di quel tanto che basta di baking (lievito), ma fa comodo chiamarli frittate. Si cuociono al forno e si servono a spicchi o a cubotti a seconda dello stampo in cui le si cuoce.

Il più famoso è il kuku sabzi (frittata di erbe aromatiche e spinaci), ma io preferisco questa con le melanzane e lo zafferano, anche perché dentro c’è il crespino, dal sapore pungente, che io amo ma che trovo raramente (per chi è di Roma, Castroni a Cola di Rienzo lo ha).

La preparazione di questo kuku non è difficile, nemmeno lunga. La sola rogna è trovare il crespino, che è omissibile ma non sostituibile con l’uvetta. La forma di entrambi potrebbe rassomigliarli, ma sono due cose diverse, dal colore al sapore. Perciò se non lo trovate non sostituitelo, piuttosto non aggiungetelo, ok?

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Kuku Bademjan

  • Serves: 6

Ingredienti

  • 4 Cipolle medie
  • 3 Melanzane
  • 120 ml di Olio di Semi di Girasole
  • 5 Uova
  • 25 grammi di Farina tipo 00
  • 1 cucchiaino e mezzo di Baking
  • 1 bustina di Zafferano in polvere
  • 40 grammi di Pane raffermo, grattugiato
  • 20 grammi di Prezzemolo fresco , sminuzzato
  • 3 spicchi di Aglio
  • 2 cucchiai di Crespino/Barberries/Zereshk
  • Sale fino

Procedimento

  • 1)

    Preriscaldare il forno a 210°C in modalità statica.

    Mettere l’olio in una padella antiaderente su fuoco medio. Pelare le cipolle tagliarle a fettine e lasciarle cuocere per 7 minuti circa, fino a diventare traslucide e morbide ma non bruciate.

    Mentre le cipolle cuociono, tagliare le melanzane, private della testa e della parte finale, prima a fette per il senso della lunghezza, poi ogni fetta a striscioline, sempre nel senso della lunghezza. Ogni strisciolina andrà poi tagliata in 3 bastoncini.

    Aggiungere i bastoncini di melanzane nella padella con le cipolle e continuare la cottura, mescolando di tanto in tanto, per una 15ina di minuti, fino a quando perlomeno le melanzane non saranno appassite e cotte. Mettere da parte cipolle e melanzane in una ciotola e far raffreddare.

    Sbattere le uova in una ciotola ampia, aggiungendo il lievito, la farina, lo zafferano, l’aglio sminuzzato, le briciole di pane e il prezzemolo tritato. Sebbene si possa usare il pangrattato a me piace tritare la mollica di pane raffermo. Aggiungere quindi le melanzane e le cipolle oramai raffreddate e versare il composto in una teglia, foderata di carta forno, leggermente unta con poco olio.

    Cuocere in forno preriscaldato per circa 35 minuti (durante la cottura la frittata si alza al centro formando una cupola, è normale e ne assicura la cottura fino al cuore). e fare la prova stecchino prima di tirarla fuori dal forno. Come sapete ogni forno cuoce in modo diverso, quindi i 35 minuti del mio sono indicativi fino ad un certo punto.

    Il kuku va servito a temperatura ambiente e si mantiene in frigorifero fino a 2 giorni successivi alla sua preparazione.

     

Nota

Ricetta tratta per completezza dal Plenty More di Yotam Ottolenghi

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