Quando Lucia ha scoperto che kuku in lingua persiana significa frittata è impazzita. Mi ha detto, io questo lo voglio fare, perché mi piace il nome, indipendentemente da quali spezie, od erbe o ripieno ci sia. E quindi ho deciso di pubblicare relativamente a tambur battente questa ricetta persiana, così che lei possa farlo.
Le melanzane… ora lo so che state storcendo il naso ma la mia amica Antonella, diabetologa ed endocrinologa, che mi offre i suoi consigli mi ha detto che siccome io ho sempre fastidio a mangiare il pane senza glutine perché da sola non me lo faccio e quello confezionato sa di acetone per le unghie, le melanzane sono l’unico ortaggio che può sostituire degnamente il pane, sicché fanculo la stagionalità, io le melanzane le mangio tutto l’anno. Voi potete pur sempre tornare a questa ricetta verso luglio, così state a posto con le vostre fisime.
La frittata con le melanzane, Kuku Bademjan, è una delle tante varianti di kuku persiane.
Il kuku è un piatto tipico dei picnic e delle scampagnate, in Iran. A base di uova, non sono proprio frittate, data la presenza di un pochino di farina, di pangrattato secco o fresco e di quel tanto che basta di baking (lievito), ma fa comodo chiamarli frittate. Si cuociono al forno e si servono a spicchi o a cubotti a seconda dello stampo in cui le si cuoce.
Il più famoso è il kuku sabzi (frittata di erbe aromatiche e spinaci), ma io preferisco questa con le melanzane e lo zafferano, anche perché dentro c’è il crespino, dal sapore pungente, che io amo ma che trovo raramente (per chi è di Roma, Castroni a Cola di Rienzo lo ha).
La preparazione di questo kuku non è difficile, nemmeno lunga. La sola rogna è trovare il crespino, che è omissibile ma non sostituibile con l’uvetta. La forma di entrambi potrebbe rassomigliarli, ma sono due cose diverse, dal colore al sapore. Perciò se non lo trovate non sostituitelo, piuttosto non aggiungetelo, ok?