Questa ricetta batte tutti i record del mio sito. É la sola ricetta, preparata ben tre anni fa, che ancora non avevo pubblicato, non so a questo punto nemmeno piú per quale ragione.
Di solito quando non pubblico piú una ricetta (tipo le pizzettine di ricotta da aperitivo che dovró prima rifare e poi le pubblicheró, detestando le fotografie fatte durante il lockdown) dipende dalle fotografie. Ma non é il caso di queste lasagne che anzi si ricordano addirittura quello che fu il primo di una lunga serie di “tagli laser”.
Non sono impazzita ma mi rendo conto che questo parlare in incognito non é comprensibile ai piú. E quindi ve lo spiego. Da quando ho fatto amicizia con la Sfoglia di Giovanni Rana, mi vengono delle lasagne capolavoro. Belle, alte, sostanziose e soprattutto che non crollano. Cotte alla perfezione eppure perfettamente in forma.
Ció mi permette di sublimare la mia mania ossessivo-compulsiva al momento del taglio. Riesco, tra l’altro con un coltello di Ikea in ceramica adatto per lo più a tagliare il salame e tutto sbeccato e rotto, a fare perfetti cubi di lasagna.
Il taglio laser, l’angolazione dello scatto a piatto e fetta, i set in generale delle mie lasagne, oramai riconoscibili su Instagram, sono stati il primo oggetto di furto. Ma ho dato fin troppo spazio a questa persona priva di creativitá, di senso artistico, inventiva e amor proprio. Continuasse a copiare, restano sempre bruttissime e dozzinali copie arraffazzonate come ogni cosa che cucina.
La ricetta di oggi non é altro che un arricchimento in chiave lasagne della pasta al salmone che per anni si é cucinata in casa mia a Natale ad appannaggio quasi esclusivo di mio cugino Luchino, che aveva e ha ancora gusti particolari, poche cose e sempre quelle. Niente spaghetti alle vongole per lui, ma pennette al salmone.
Ho arricchito la besciamella, elemento imprescindibile nelle lasagne, con porro al posto del cipollotto, che altrimenti non avrei saputo dove collocare, appassito nel burro e poi amalgamato alla besciamella, e con Parmigiano. C’é chi storce il naso all’unione di formaggio e pesce, ma fidatevi che ci sta da Dio.
Come elemento filante ho aggiunto la provola affumicata, pochissima a dire la veritá perché poca ne avevo, che ha esaltato il sapore del salmone, anch’esso affumicato.
A dirvi la veritá io queste lasagne me le ero proprio dimenticate, é stato sabato scorso guardando una puntata di Benedetta che preparava dei conchiglioni ripieni al forno, che ho ricordato che giaceva da tempo tra le ricette da pubblicare. E cosí mi sono decisa a scrivere questa intro e la ricetta, anch’essa come i saltimbocca precedenti, di rara semplicitá di esecuzione.
Ma presto, appena troveró conchiglioni (e non lumaconi) degni di questo nome, grossi, accoglienti e corposi, prepareró la pasta di Benedetta che prevede l’ultilizzo del filetto di salmone fresco e non quello affumicato. Prima mi tocca pure andare ad Ikea peró che intanto i tranci miei adorati sono finiti. E sotto Natale ad Ikea ci vanno solo gli eroi, di sicuro non io con solo mezza gamba funzionante.