Oggi è un giorno di festa, perché oggi mio fratello compie gli anni. Anche se è alto e secco allampanato, mio fratello è capace di mangiare un bue grasso fritto intero, senza ingrassare. Metteteci che la sua fidanzata è insegnante di Pilates, e lo tiene in allenamento anche in tempi di quarantena, via videochat, ho pensato, tra le decine di ricette che ho prodotto e continuo a produrre in questi giorni, di dedicargli la più grassa, e calorica, e ricca. Tanto lui la smaltisce.
Ho preparato queste lasagne qualche settimana fa, prima che la quarantena avesse inizio, e prima anche che Oliva fosse di nuovo operata alla schiena. Non ero riuscita a resistere dall’acquistare 10 carciofi a pochi euro da un venditore ambulante dove di solito prendo gli Scottexoni prima di imboccare la Tiberina. Di norma vende gli Scottexoni, e a seconda della stagione ha scheletri di Presepi napoletani, Mozzarelle di Bufala di non si sa bene dove, ciliegie e fragole, marroni di Viterbo e carciofi.
Avrei voluto farli arrostiti, prezzemolo, peperoncino ed aglio, ma mi sono resa conto che ad un anno dal regalo della “fornacella da carcioffole” per eccellenza da parte di mamma, non la ho mai montata.
E così, armata di un video di Candida Cadè, ho pulito i carciofi, ricavato dei cuori senza peli (oddio qualche infame era rimasto) e ripassandoli in padella per renderli morbidi. Un enorme pezzo di speck era lì a salutarmi dal frigo, dicendomi “hey, mi hai comprato, ma prima che mi esca la cotenna di sale, che ne dici di cucinarmi?”
La SfogliaVelo di Giovanni Rana era lì (dove vorrei che fosse anche adesso, ma i supermercati sono stati saccheggiati da lasagnari, evidentemente) e fare la lasagna, con la robiola come già sperimentato con quella al broccolo romanesco, è stato una conseguenza quasi logica.
Il profumo che si spandeva per casa, già dalla cottura dei carciofi, è indescrivibile a parole. Io spero solo che voi riusciate a trovare dei carciofi durante le vostre sortite in mascherina e guanti al supermercato più vicino, durante l’approvvigionamento settimanale. Così magari provate a farla e mi dite anche che ve ne pare, sebbene non sia certo io colei che ha scoperto quanto bene ci stanno i carciofi con lo speck.
A differenza dei post passati, non ho molto da dire. Non voglio cadere nel patetico, nel banale e nel ridicolo e non sono (ancora) pronta ad esternare quello che provo dentro di me per questa situazione assurda, di paura, sgomento, noia mescolati ad angoscia. Prima o poi ne parlerò, ma sappiate che se mi leggete “sintetica” è solo per questo motivo.
Intanto vivo del ricordo di quando potevo decidere che cosa cucinare, uscire a qualsiasi ora per comprare questo o quello che mancava, senza fare i conti con mascherina, autocertificazione, guanti, Amuchina cercando di evitare gli sputi di chi, nel comprensorio dove vivo, ha deciso di lanciare sulle macchine di chi esce, o su chi cammina, anche se da solo.