Qualche giorno fa parlavo con Pasqualina della mia voglia e desiderio di una bella porzione di pasta al forno comme il faut ma che allo stesso tempo non mi facesse sentire di aver sgarrato troppo la dieta. Se avessi utilizzato, infatti, ingredienti previsti dal piano alimentare, e trattati in maniera salutare (quindi niente polpette fritte all’interno, per capirci), forse avrei potuto concedermela, in quantità leggermente più alte dei miei 100 grammi di carboidrato previsto.
Le avevo parlato di una pasta al forno che avevo visto sul blog di Stefania Pigoni, e che di fatto avevo già preparato un annetto fa, con broccolo barese (quello verde scuro a forma di albero), utilizzando della calamarata (intesa come formato di pasta) e unendo provola affumicata per la gratinatura in forno. Era squisita ma in foto il broccolo barese, che già è scuro di suo, non rendeva post passaggio in forno. Avrei dovuto fotografarla semi cruda e poi continuare a cuocerla ma tendo a non dire cazzate o a fotografare e spacciare una cosa per come non è.
Quando ho detto perciò a Pasqualina di volerla rifare, ma col broccolo romanesco, che so gestire comunque meglio, a lei è venuta quindi una illuminazione. La sua carissima amica Giovanna Esposito ha pubblicato nel recente passato un libro scritto a 4 mani con Lydia Capasso, proprio sulle paste al forno e lei ricordava questa lasagna, presentata come campo innevato sormontata da un boschetto di abeti (fatti con le cime del broccolo romanesco). Dopo aver visto la foto che ha scattato col suo cellulare alla ricetta del libro lo ho subito preso su Amazon e il giorno successivo ho preparato questa lasagna.
Ultimamente sono rincoglionita, ho perso il ritmo sia a cucinare che a leggere le cose, come se avessi una sorta di deficit di attenzione, dato probabilmente dalla noia nel mangiare, dalla repulsione per la cucina, e dal fatto che sono sostanzialmente stanca. E così la spesa per preparare questa lasagna si è tradotta in 3 trasferte al supermercato perché ogni volta scordavo qualcosa. E alla fine la ho modificata in parte per renderla più vicina ai miei gusti. Innanzitutto ho aggiunto la scamorza affumicata grattugiata, per quella parte filante che secondo me una lasagna deve sempre e comunque avere ed ho sostituito la pancetta tesa con lo speck, che io preferisco di più (per me la pancetta quasi non esiste, per me esiste solo il guanciale).
La pasta è comprata, gluten free, ma voi potete o farla in casa dello spessore che più vi aggrada, o usare la sfoglia velo di Giovanni Rana, che è quella che ho sempre e da sempre usato io, che è così sottile che manco dovete prelessarla, perché si cuoce nel forno con gli umori del ripieno, mantenendo comunque la propria struttura.
Questa lasagna inoltre non prevede besciamella, ma una finta besciamella ottenuta aggiungendo alla robiola, in quantità massiccia, e che io ho preso senza lattosio, di Osella (no, non è una marchetta, volesse il cielo lo fosse) tanto latte quanto ne serve per avere una crema densa quanto la besciamella. E io ho adorato questa versione, che ha reso ogni morso una vera esperienza di sapore. Provare per credere.
Altra mia variante, che potete anche decidere di omettere, rispetto alla ricetta originale, è stato l’aver aggiunto qualche gheriglio di noce sminuzzato alla meno peggio col coltello, per dare croccantezza. E per il mio palato ha funzionato alla grandissima.
9 Comments
gennaro
30 Gennaio 2020 at 8:00
Grazie Profumo di Limoni oppure posso chiamarla Valentina?
Non sono un gran lettore ma assaporare i suoi testi è consolatorio per l’anima almeno quanto lo è per gli occhi
osservare le sue meraviglie .
E’ la prima volta che le scrivo forse perché non mi ritengo bravo come lei a farlo .
Volevo esprimerle i miei più sentiti complimenti non solo per la parte narrativa ma anche per quella più strettamente gastronomica .
Ogni passaggio è descritto con amore garbo e leggerezza .
Non vedo l’ora di leggere la sua prossima ricetta
Pasqualina
30 Gennaio 2020 at 9:07
Questo post è un incanto. Ricetta, foto, descrizione. Tutto! Brava, brava, brava!
Valentina
30 Gennaio 2020 at 10:51
Dai menomale sto tornando sui miei binari
Luisa Sorrentino
30 Gennaio 2020 at 10:49
Brava, brava e ancora brava, Valentina! È invitante e goduriosa!
Valentina
30 Gennaio 2020 at 10:50
E se lo dici tu io gongolo.
oretta
26 Ottobre 2020 at 10:56
Stavo ‘giocando d’anticipo’ per delle rictte per Natale, con la speranza che si possa passare con tutta la famiglia…
Ottima ricetta che posso preparare il giorno prima e mettere al forno il giorno di Natale.
Secondo lei posso mettere le zucchine (romanesche), ho una nipote che mangia solo quelle…
Grazie mille a presto.
Oretta
Valentina
26 Ottobre 2020 at 11:00
Gentilissima Oretta, certamente può mettere le zucchine romanesche, salvo però far perdere loro un po’ di acqua, ripassandole in padella, insomma non mettendole a crudo nella farcia, nè in cima come decorazione. Come ben sa le zucchine perdono acqua in cottura e vanno pretrattate. Se posso consigliarle un modo sfizioso per tagliarle, le faccia a julienne o spaghetti, esiste una sorta di temperamatite per verdure lunghe (carote, zucchine, cetrioli), che ne fa spaghetti. Può ripassare quelli in padella, e allo stesso tempo dare più “movimento” alle canoniche rondelline. Può vederle nelle mini quiche alle zucchine sempre qui nel mio blog nella sezione torte salate.
oretta
26 Ottobre 2020 at 12:24
Grazie mille della rispota rapidissima. Anche io pensavo di farle comunque in padella, magari con un po’ di scalogno. Perfetta l’dea del temperamatite, che ho. Potrei poi servire le lasagne con qualche zucchina fritta croccante sopra (cosa che già faccio per le lasagne con i carciofi, ricetta di Agata Parisella). Che ne dice?
Grazie ancora.
Oretta
Valentina
26 Ottobre 2020 at 12:39
dico che mi piace molto questa idea che appena potró faró anche io