A Ponte Milvio, e più precisamente sotto l’ex Trony, venuto alla cronaca quando ci si formò sotto una fila umana di quasi 1 km per acquistare uno dei precedenti iPhone, c’è il Mercato Rionale, coperto, dove sono solita acquistare alcuni prodotti che trovo solo lì. I broccoletti già capati, come si dice a Roma, puliti, a cui sono già state tolte le foglie inutilizzabili e le cui puntarelle sono state già sezionate in 6/8 parti dalla vecchietta del banco, per renderle morbide in cottura e non farle buttare via da una mano frettolosa. Le uova bianche, che uso per i set fotografici perché mi piacciono di più. Le carote col ciuffo, il coriandolo fresco che è talmente bello da essere più fotogenico del basilico. I fagioli freschi già sbucciati e porzionati, il minestrone fresco, le insalate miste, il radicchio rosa e le patate viola. E il radicchio tardivo.
Ve lo siete mai domandati quanto cazzarola costa il radicchio tardivo? Io tutto sommato no. Non prima di un paio di settimane fa, almeno. Nel banco dove mi servo io, quello di Silvana, che ha tutte le verdure perfette tanto che sembrano lucidate a mano una ad una (effettivamente ci sta un filippino nel retrobottega, facile che le abbia spolverate sul serio), i prezzi non sono esposti. Glieli devi domandare. E l’ultima volta che ci sono stata, e da cui ancora mi devo riprendere, di domandarle il prezzo del radicchio tardivo io me ne sono dimenticata. Ho pienato il mio sacchetto con quei meravigliosi riccioli color porpora, lo ho fatto pesare assieme al resto delle cose acquistate (tra cui 5 carciofi a 2 Euro cadauno) e, con una lacrima sul viso, ho pagato 66 Euro e me ne sono andata.
Avrei voluto domandare che cosa avesse fatto lievitare così tanto il prezzo della spesa che faccio bisettimanalmente alla gioiell… frutteria di Silvana, ma ho immaginato subito che fosse il radicchio, e non volevo saperlo quanto costava, no… mi serviva per preparare questa lasagnetta che avevo visto su un vecchissimo numero di Sale e Pepe, che avevo sfogliato alla ricerca di tutt’altro. E poi era bellissimo, me ne servivano almeno un paio di cespi in più da fotografare… insomma, non potevo non prenderlo.
Ebbene… il radicchio tardivo, a Roma, a Febbraio 2019, sta 12 euro e 90 cents al Chilo, contro i 2,99 Euro del Veneto. Ora voi me lo consentite un chitemmuorto poetico per l’occasione?
Roba che quasi quasi invece che fare gli scippi per strada, i nuovi ladri potrebbero fregare 5 cassette di radicchio tardivo, rivenderlo e comprarsi il Rolex col ricavato!
Quello stesso giorno mi sono sentita al telefono con Cristiana che era di ritorno, tra le sue tante peregrinazioni giornaliere in giro per Roma, dal mercato di Val Melaina, dove ha trovato più o meno tutte le cose che ho acquistato io, ad un terzo del prezzo pagato da me. Tant’è vero che ha detto che la colpa è mia, che io bazzico i mercati altolocati e che quindi la mia lasagna è una lasagna pariolina.
Per questa lasagnetta ho utilizzato fogli di lasagna fresca già pronti, di Giovanni Rana per essere precisa, Sfogliavelo. Non è una marchetta, magari lo fosse! Ma dopo lo shock del prezzo della verdura ho preferito arrendermi e affogare il mio dolore mangiandoli subito anziché mettermi a fare la sfoglia all’uovo per la lasagna.
Le foto sono state scattate senza la gratinatura finale, nel momento in cui il radicchio messo a decorazione deve ancora subire una gratinatura di 10 minuti, ma diventa di un color foglia morta inguardabile ed infotografabile. A voi quindi non verrà così a meno che non preferiate mangiarlo crudo, che non è cattivo, ma un filo amaro. Però conditelo.
1 Comments
Simona Milani
1 Marzo 2019 at 15:51
Il radicchio tardivo è sempre un po’ caruccio, ma ha assolutamente il suo perchè…io lo amo!
E che dire, queste lasagnette sono una bomba amica mia….è sempre un piacere passare da te, ma quanto sei brava?!
Bacione <3