Si può dire che nonostante sia da anni amica di Flavia, amicizia iniziata virtualmente grazie al blog, nel 2018 la ho vista più volte di quante non la abbia vista per tutto il periodo di amicizia. L’ultima volta è stata a fine Dicembre, essendosi fermata con Paolo a Roma, per spezzare un infinito viaggio in macchina che da Catania la portava a Monzuno per festeggiare la fine dell’anno con suo padre Alessandro. Durante quella sosta ci siamo ritrovate tutte a casa di Cristiana, Oliva e Ronald inclusi, che hanno dato pepe alla serata facendo salti da canguro in tutta l’immensa magione della mafiosa del mio cuore, ed entrando nel presepe allestito sotto una immensa vetrata con i pastori antichi di terracotta della sua bisnonna.
Quella sera abbiamo mangiato davvero tutti come suini. Io ho voluto partecipare portando una Porcona e i Panini Napoletani di Pasqualina, Cristiana ha preparato un arrosto di maiale all’Arancia di Sandra Venturoli che era la fine del mondo, biscottini e zabaione con le uova delle sue galline che io e Cecilia tanto temiamo, una stesa di formaggi freschi accompagnati dalla gelatina al peperoncino di Katia Zanghì… e poi Paolo, il marito di Cristiana, ha voluto preparare la sua pasta cavallo di battaglia.
Per evitare una sommossa popolare contro la sottoscritta e ritorsioni laterali contro la famiglia di Cristiana, questa pasta si chiama l’Eretica. Ora e per sempre.
Nasce col procedimento dell’Amatriciana, ma ha la cipolla e la passata di pomodoro Mutti, oltre che un pizzico di peperoncino, se piace. E sì, anche un rabbocco di olio. Quindi, capirete da soli che se per Cracco, a cui tutto sommato gli si perdona la saccenza e il fatto di essere milanese, ci fu una crociata contro la cipolla nell’Amatriciana, a me che qui ci vivo mi linciano per strada pure le commesse del Pewex.
Ho adorato quel piatto di pasta fumante che ci ha servito Paolo la sera del 29 dicembre scorso, ho anche avuto la faccia tosta di chiedere il bis, e finanche l’altro Paolo, il magrissimo marito di Flavia, tutto dieta, grammi e Pilates, ha fatto il bis insieme a me. Carboidrati e di sera! Lui ci sta attentissimo, io me ne fotto, ma non fare il bis era un’eresia.
E così ho voluto rifarla a casa, ho comprato un pezzo meraviglioso di guanciale insieme a Cristiana, la pasta Di Martino ero riuscita finalmente a trovarla al Carrefour di Civitavecchia (dietro l’angolo proprio, madonna) e dovevo mangiarla per un piatto speciale, un po’ di passata, una cipolla dorata e dovevo solo mettermi ai fornelli. Un paio di audiomessaggi da parte di Cristiana sul procedimento e poi il dramma: come lo taglio il guanciale? Spesso quanto? Era a cubotti o a striscioline? Non potevo romperle le balle, lei già mi prende in giro, bonariamente, perché io peso tutto in grammi (tranne le uova) col bilancino da pusher… E così ho fatto di testa mia. Ho tagliato il guanciale con l’affettatrice, seconda tacchetta dopo lo 0, e poi ho tagliato ogni fetta in striscioline verticali, tipo i cerottini quelli da “taglio sul dito” del pacco misto della farmacia (grandi, piccoli, quadrati e tondi).
Il sapore alla fine era identico a quella preparata da Paolo, è stata apprezzata da tutti e ho quasi pianto quando la pentola è rimasta vuota. Avrei ricominciato da capo.
Il piatto è di Alt Means Old, prodotto sloveno che in Italia commercializzano credo solo loro. Contattatele su Instagram o cercate la disponibilità sul loro negozio Etsy, o raggiungetele all’East Market di Milano.
4 Comments
Elisa Baker
3 Aprile 2019 at 9:30
Ora dico che mi hai ricordato! Una serata troppo bella e goduriosa, le nostre facce quando i canguri sono entrati nel presepe ( e lo stupore per non aver fatto cascare manco una pecora!) , i salumi nel tagliere hai scordato, lo yoga e il cross fit di Paolo mio… ma ti perdono per le meraviglie che hai portato Ahahahahahahahahah, e questa “ eretica” devo rifarla quanto prima, ma sia chiaro io il guanciale non lo taglierò al cm come te. Ah io spero che nel 2019 si riesca ad eguagliare il record di incontri del 2018, perché quando ci vediamo è sempre bellissimo, rilassante e divertente. Grazie per questo post. Baciiiiiiii e forza sempre amica mia
Valentina
4 Aprile 2019 at 8:29
E chi se la dimentica ahahahha
Cristiana Di Paola
3 Aprile 2019 at 21:00
Lo abbiamo letto ora insieme Paolo ed io. Lui molto tronfio, ma l’affettatrice noooo. Muoro. Dobbiamo ripetere na bella magnata!
Valentina
4 Aprile 2019 at 8:29
Avrei potuto, IO, usare altro che non fosse l’affettatrice? Sono o non sono una ossessiva compulsiva? Sono manie che vanno tutelate, dopotutto. Sono felice che Paolo sia stato orgoglioso e che il post vi sia piaciuto. A sto giro tieni la testa di cavallo ben serbata <3