Quante volte vi capita di comprare libri di cucina, e poi non avere il tempo di leggerli per davvero? Spesso finisco solo per sfogliarli, auto-compiacermi dell’ottima scelta fatta, e sistemarli in pile altissime, in attesa di una lettura più attenta.
Giorni fa cercavo qualche informazione storica in più, qualche curiosità, riguardo il Club Sandwich, per scrivere il “fattariello” precedente la ricetta a cui vi ho abituati, e ho ricordato di aver acquistato Il Libro dei Panini della LT Multimedia. Oltre a pani in cassetta e panini più o meno farciti come la fantasia degli autori consiglia, mi sono resa conto 3 anni dopo l’acquisto, che a fine libro ci sono alcune ricette di base, per preparare il pane da sé. Inutile dirvi quanto sia rimasta sorpresa della scoperta della sezione prima, e dell’aver trovato panini a forma di limone poi.
Ora ditemi: potevo non rifarli? Giammai.
Il primo tentativo lo ho fatto la scorsa settimana in un pomeriggio scoglionato, ed ho dimenticato di certo qualche passaggio, impegnata tra l’altro in una lunghissima telefonata con una amica, perché il risultato sono stati limoncini anemici, duri incancreniti e dall’aspetto che nemmeno lontanamente rassomigliava ad un limone.
Ho cercato in internet, tante volte la ricetta sul libro fosse stata sbagliata, e mi sono resa conto che anche se nel libro non è nominata, la ricetta è di Sara Papa…. e sì, la ricetta era proprio quella… ero perciò io che dovevo aver sbagliato qualcosa. Dal web però ho scoperto una chicca, e cioè di cuocere i panini appoggiandone ognuno su una foglia di limone, per accentuarne l’aroma. Io ho saltato questo passaggio, o meglio, non ho seguito il consiglio, perché a mio giudizio, il profumo di limone è perfetto con le dosi indicate negli ingredienti, di succo e buccia per l’impasto. Però se volete, strappate 8 foglie dal vostro albero, e cuoceteci sopra il pane, a patto che non abbiate dato il ramato!