… ovvero, se gli Americani avessero gli arancini, o i supplì, o anche le frittatine napoletane… ma invece non ce li hanno, nemmeno a Little Italy, se non mediocri imitazioni frutto dei ricordi tramandati degli immigrati del secolo scorso.
E il motivo è che la cucina italiana, trasferita in America, ha difficoltà ad affermarsi per quella che è, e per farsi strada ha bisogno di “adeguarsi” ad usanze che qui ci fanno storcere il naso. E’ il caso della Carbonara fatta con la panna, per nominarne una su tutte (e poi anche basta).
Sono abbonata a moltissime riviste straniere online, e sempre più spesso, ho notato queste palline di mac ‘n cheese, che a me sinceramente hanno sempre fatto una gola pazzesca. E mi hanno sempre ricordato, nella fattezza, le frittatine napoletane in versione un morso e via. Non hanno alcun ripieno, a differenza delle cugine napoletane, e a dire la verità, se ci fosse anche un ripieno, che so, prosciutto e piselli, ci si dovrebbe far ricoverare al terzo boccone per vene occluse.
La preparazione è semplicissima. Avevo già preparato i Mac ‘n Cheese originali, che potete visualizzare cliccando qui.
La differenza è che per questa preparazione in polpettine, più che i Succhietti va utilizzata la Gramigna, formato disponibile in quasi tutte le marche di pasta disponibili sul mercato. Io ho utilizzato una Barilla. Nelle frittatine napoletane si usano i bucatini che, coppati una volta freddi, si tagliano a cerchio. Qui non dovendo tagliare ma prelevare parti di pasta rassodata in frigo per un giorno intero, ho optato per il formato “baby” più simile agli Elbow Macaroni originali.
Non vi nascondo che a dispetto delle indicazioni della rivista Good Food, ho provato a panarli con una pastella di acqua e farina come per le frittatine, ma non ho ottenuto l’effetto scioglievole di croccantezza fuori e cuore filante interno, e così ho proceduto diligentemente ad una panatura da “cotoletta”, farina, uovo sbattuto e poi pangrattato, friggendo per immersione.
Il risultato è ben visibile, scrigni grandi quanto le olive ascolane, ma ripieni di scioglievole e “colesterolosa” bontà, che in foto ho aperto per mostrarvi l’interno, ma che vanno mangiati in un morso solo, da cui il nome bites.
2 Comments
silvia
29 Settembre 2017 at 9:48
questi li devo provare assolutamente, bellissime le foto come sempre!
Valentina
29 Settembre 2017 at 9:49
Se trovi il cheddar vero è una passeggiata di…. ehm… salute (?) 😀