Qualche settimana fa, ed eravamo ancora in piena calura estiva, avevo posto all’etere una domanda su come preparare dei peperoni corno di bue che mi erano stati regalati. Inutile dire che i miei amici di Facebook mi hanno generosamente elargito decine di ricette con tanto di link, una più buona e golosa dell’altra, alcune delle quali ho inserito nei preferiti del mac per rifarle l’estate prossima.
Il mio amico Messi (vi avevo già parlato di lui nella ricetta dei gamberoni mummificati) che non ha un blog di cucina ma è un appassionato di ottimo cibo nonché figlio di una cuoca eccelsa, la signora Vittoria, fa una delle sue preziosissime apparizioni e mi “lancia” la ricetta dei peperoni in tortiera. Avvio una chat con lui per avere delucidazioni maggiori (farò anche quelli), e ci ritroviamo dopo pochissimo a parlare di una pasta con peperoni prima e una pasta con pesce e melanzane poi.
Messi ha un modo tutto suo di parlare anche di cose che notoriamente non mangerei e di farmi ingolosire, e così lo ho ascoltato decantare il profumo e la bontà di un piatto di paccheri con melanzane grigliate e ridotte in crema, pesce spada e menta. Il giorno dopo ero in cucina a fare a cubetti due belle fette di pesce spada prese da Fabrizio, il mio pescivendolo, e a recuperare foglie di menta dalla pianta che mi sta lasciando per quest’anno e per tornare più rigogliosa il prossimo.
Ho apportato una variazione alla preparazione delle melanzane, le ho tagliate a metà e praticato dei tagli obliqui ed incrociati in superficie, aromatizzando i “tagli” con sale, poco olio, aglio e menta, e lasciandole letteralmente cuocere e poi bruciacchiare in forno. Una variante del passaggio che si fa per il babaganoush, ma a melanzana aperta in due, non intera, e aromatizzandone la polpa.
Il risultato è stato strepitoso, ho ottenuto un piatto di pasta che con i dovuti accorgimenti e rispettando i pesi procapite, è anche light, e che rifarò spesso. E questa pasta è, ancora una volta, la conferma che la melanzana e la menta si sposano in un’armonia perfetta. Io la menta la utilizzavo quasi sempre solo per le zucchine, in un flan simil greco che ancora devo preparare per il blog, e nelle zucchine alla scapece. Ma da quando ho scoperto la scapece di melanzane di Teresa de Masi, utilizzo la menta anche con quello che di fatto è il mio ortaggio estivo preferito.
Certo il colore non è il massimo per fare le fotografie, ma dopotutto dalla polpa di melanzana bruciata unita al pesce spada, che ha un colore neutro, non ci si poteva aspettare che questo. Il resto lo hanno fatto i piatti di ceramica di Vietri che mi ha regalato mia mamma.