Ed eccoci arrivati al mio terzo contributo al mese felice di Pasqualina in quanto vincitrice del The Recipe-tionist di Flavia.
Come vi avevo già detto, nel tempo di ricette di Pasqualina io ne ho rifatte tantissime, siede virtualmente a tavola con la mia famiglia in diverse occasioni, è nei miei buffet improvvisati così come nei momenti di conforto con una delle sue golose ghiottonerie (lo so è una ridondanza, ma farò anche come diavolo mi pare a casa mia).
Anche qualche giorno fa era presente a Milano, nella micro cucina di mia sorella, nei biscotti occhi di bue che ha preparato per la merenda di Vittoria.
Ma ora le ricette rimaste sono quelle difficili, o le nuovissime. Se avrò tempo ne farò ancora un paio, arrivando a 5 ricette di festeggiamento, ma devono allinearsi tante cose. Anzitutto deve smettere di piovere, mi si sono inumidite le tavole, i pannelli e i pensieri. Poi deve esserci un tempo un po’ più clemente per me che fotografo sul portico di casa, così che possa scattare senza ibernarmi. E poi un po’ di luce.
Non ultima, mi deve passare questa “pecondria” nella quale sono piombata, forse dovuta al tempo, alla stanchezza, alla mancanza di cose da dire.
Li avete anche voi quei giorni (o periodi) in cui non sapete proprio che cosa dire? Al riguardo di tutto… Ecco, io non ho nulla da dire, e così cucino, e dico qualcosa su quello che mangio.
Queste piadinette le avevo adocchiate già da tempo nei fastosi buffet di Pasqualina, ma le ho scoperte grazie ad Alessia, la mia amica che ho conosciuto stando in fila alle selezioni di Masterchef qualche anno fa. Fu lei che mi parlò di questo finger food a firma di Luca Montersino (sì, oramai mi sono lanciata con Montersino e non temo più nemmeno il maltitolo) e mi disse di comprare il libro Piccola Pasticceria Salata, che ora pare sia introvabile!
Preso il libro non lo ho mai sfogliato, ma queste piadine con gli anni mi si sono presentate spesso davanti agli occhi. Era destino dunque che prima o poi le preparassi. Non so perché, ma ricordavo che uno degli ingredienti da piccolo chimico di Montersino ci fosse anche qui, nella ricetta di questi piccoli rotolini, ma mi sbagliavo. Altro non sono che una rivisitazione di forma di una piadina con condimento classico.
Secondo il regolamento del gioco, che potete leggere cliccando qui, la sola cosa che ho cambiato è stata l’eliminazione del lievito dall’impasto delle piadine. Che non me ne vogliano né Pasqualina né Montersino, ma nella piadina il lievito non ci va 😀
4 Comments
Pasqualina
6 Febbraio 2019 at 11:11
A te perdono tutto, anche l’omissione del lievito. Esecuzione magistrale di uno dei bocconcini più goduriosi di Monty Montersino. Brava e grazie! ❤️
Valentina
6 Febbraio 2019 at 11:16
Potevano venirmi meglio, ma non so gestire il prosciutto crudo, lo ammetto. Detesto il grasso intorno, lo ho levato e ho tolto stabilità alle fette. Ma non sono proprio bruttissimi. Di sicuro sono eccezionali, li rifarò spesso, e casomai venissero più garbatielli, cambierò le foto.
Elisa Baker
6 Febbraio 2019 at 16:59
Beh tu lo sai che io sono tra quelli che sono Talebani per cui NO LIEVITO nella piadina quindi figurati hai fatto una cosa decisamente più romagnola in assoluto. Detto questo, oh te dici che la luce con il mal tempo non è da foto… ma sogno sempre di sfondare lo schermo del pc on la speranza di poter afferrare tutto quello che prepari e poterlo mangiare, tu sei in pecondria, io in UTOPIA ahahahhahahah. Anyway ti ho appena scritto in chat la soluzione alla pecondria prima e a cose da raccontare dopo… ci rifletta La prego. Baci Flavia
Pellegrina
16 Febbraio 2019 at 12:51
Evviva un’altra no lievito!!!
Felice di sapere che si può!
Le farò.