Ultimamente mi è nato un amore per la robiola. Se posso, la inserisco ovunque, e la preferisco, udite udite, alla panna, con buona pace della mia lettrice Pellegrina che mi ha sempre “accusata” in senso buono, sia chiaro, di amare le preparazioni “pannose” e cremose.
Le quiches, per nascita, hanno tra gli ingredienti una quantità importante di panna, che sbattuta insieme alle uova viene poi versata su qualsiasi composto si scelga di utilizzare, oltre al classico della famigerata Lorraine. Da qualche tempo io utilizzo la robiola, e più specificamente dallo scorso Luglio quando mia sorella la ha aggiunta alle zucchine e patate frullate, per creare la Crema di Crema alla Pit.
Non la mangio assoluta, ho sempre le stesse fisime e gli stessi problemi a mangiare alcune consistenze, ma come per la ricotta, se unita a qualcosa d’altro, la adoro letteralmente.
Ed è per questo che la ho inserita, come componente cremosa assieme all’uovo, anche in queste mini quiches da picnic, o da schiscetta, con zucchine e un niente di menta.
Ho utilizzato una brisé comprata, all’Eurospin, dove mi devo servire, volente o nolente, per la imposta prossimità degli esercizi nel fare la spesa, e devo dire che non è niente male. A differenza della pubblicizzata Buitoni, la trovo meno burrosa, più consistente (probabilmente peggiore ma non mi azzardo, altrimenti torna la scure di chi mi ha accusata sulla pagina Facebook di aver offeso chi non si può permettere di pasteggiare giornalmente col Möet, manco se lo facessi io per prima) e meno morbida al tatto probabilmente, e che mantiene più la forma. E ho utilizzato l’aggeggio per fare la julienne, che avevo già usato per fare le frittelline di carote e zucchine, pubblicate qualche giorno fa, per tagliare le zucchine.
Avrei potuto grattugiarle, ma ho preferito di no, perdono meno acqua e fanno meno “pappolla” dovendole prima passare in padella per insaporirle e far perdere un po’ di umidità. E’ così che una volta cotte le ho potute proprio letteralmente arrotolare nei cestini di brisé, dando vita ad una sezione anche bellina da vedere, non trovate?
Sono facilissime, sia che vogliate usare la pasta brisé se non avete tempo, sia che vogliate farla a casa (e a questo proposito nelle note vi ripropongo la Brisé di Michel Roux, che per me rimane la migliore), adatte a questi giorni in cui si mangia frugale, e per fingere di stare davvero a fare una scampagnata, pur restando a casa, sul balcone o in giardino per chi, come me, è più fortunato.
1 Comments
Pellegrina
21 Giugno 2020 at 12:39
Non me ne parlare della panna. Io la adoro letteralmente, ma non nel salato bensì in tutti i dolci: il mio preferito in assoluto è il profiterol di pasticceria (Marinari a Sant’Emerenziana, per non fare nomi), poi il mont blanc, la eton mess, le castagne lesse con panna, ricotta e cioccolato fuso, negli spumoni o semifreddi che ci si ostina chissà perché a chiamare gelati ecc. E ieri avrei voluto celebrare il quasi solstizio con fragole annegate nella panna montata. Un lusso che mi concedo raramente. Be’, ieri sera alle nove e mezzo, biologiche e con il prezzo che immagini non ti scopro che sono fra le più cattive fragole che abbia mai avuto la sventura di comprare, dure e elastiche come le peggio ogm, completamente senza sugo, piene di semini e vuote di sapore. Tutto chiuso, impossibile trovarne altre a quell’ora!!!
Una rabbia, ebbene sì.
Non le ho più fatte, perché francamente, la panna sopra quelle sarebbero state calorie sprecate. Mi sono consolata con un frullato di latte e banana. La voglia è rimasta intatta però!