In napoletano “sfritto” significa “ripassato con olio dove si è già fritto qualcosa” ma non nel senso che ciò che si prepara viene poi ripassato in padella, ma piuttosto significa che una determinata quantità di olio fatto soffriggere in una padella con dentro della cipolla dorata viene aggiunto come condimento ad una pasta che, per apparire light, viene di solito cucinata con la verdura. Stesso procedimento viene fatto per la pasta e cavolfiori, ed il formato di pasta che si utilizza perlomeno nella mia famiglia sono gli spaghetti spezzati.
Come ho già detto, “sfritta” avevo mangiato solo la pasta e cavolfiori che preparava mia nonna, ma qualche estate fa mia zia in trasferimento a casa mia durante la mia convalescenza post-operatoria, preparava alcuni piatti veloci perché, non sembrerà vero ma all’epoca ero abbastanza inappetente.
In giardino avevo una piantagione di basilico e oltre ad una freschissima insalata di pomodori, zia Rosa preparò anche questa pasta e patate.
Mi ci avvicinai storcendo il naso perché, anche per la pasta e patate, così come per i legumi e il brodo in generale, avevo acquisito con gli anni una certa avversione, una certa assuefazione… ma dopo è diventata uno dei miei cavalli di battaglia anche quando il frigo è vuoto perché in casa, una patata, degli spaghetti e una cipolla non mancano mai e più di una volta ha risolto cali glicemici o attacchi di fame improvvisi dei miei ospiti.
E spaghetti spezzati, patate e cipolle sono tutto quello che occorre in effetti per preparare questa leccornia niente affatto light, ma di sicura soddisfazione del palato.
Luisa Sorrentino, del blog Ricettelle, ha preparato questa pasta e patate per festeggiare il mio mese da vincitrice del The Recipe-tionist. Potete vedere la sua cliccando qui.