Esiste forse un piatto più classico e tipico degli anni 80 delle Pennette al Salmone (in quegli anni note anche come Pennette alla Vodka, nei pub, per renderle almeno alla lettura, alcooliche e irrinunciabili)? Io credo di no.
Era da tempo che avrei voluto inserire la ricetta delle Pennette al Salmone qui nel mio ricettario online ma ho sempre detto che era troppo banale e ancient regime per essere in elenco. Le Pennette al Salmone costituiscono spesso un salvapranzo ed un salvacena ed è un piatto che io faccio spesso. Ma non è sempre stato così.
Con il tempo le ho modificate, studiate, “sistemate” rispetto alla prima versione mangiata, anni e anni (o forse ere geologiche fa), alla Vigilia di Natale, preparato da mia zia Rosa. E che come ogni innovazione andava centellinata nel vero senso della parola.
Mia zia è stata colei che ha portato sempre, ogni anno, anno dopo anno, delle innovazioni nel menù classico di Natale di casa mia e mio cugino Luca era la “scusa” per introdurre il nuovo piatto. Le Pennette al Salmone furono difatti introdotte in “carta” perché, cito testualmente, “a Luchino non piacciono le vongole e gli spaghetti non li può mangiare“. Da 80 grammi di pasta per Luchino, di cui venne concessa una pennetta a testa per assaggiare a ciascun commensale, si passò a cucinarne metà dose rispetto a quella degli spaghetti alle vongole durante la Vigilia del Natale successivo. Fino a che le Pennette al Salmone divennero il piatto più richiesto due Natali dopo.
La versione di mia zia era differente da quella che faccio io adesso, sia per la quantità nel piatto pro capite, sia per la preparazione. La sua versione prevedeva anzitutto la panna che io non uso (più), non aveva cipollotto fresco, figurarsi l’erba cipollina, e non sono certa che avesse la noce moscata. Sono invece sicura che anche lei usasse come me una lacrima di triplo concentrato di pomodoro per conferirgli un colore rosato che il salmone perde quando viene aggiunta la panna, e sono altresì certa che la dose di burro da lei utilizzata per cuocere il salmone in padella fosse pari ad un’ostia.